Dopo 30 anno persistono i muri di paura e le fobie nei confronti della diversità e in aumento il razzismo razziale , religioso e culturale. Il Congresso Amsi sara’ il  30.11 e tratterà tutte le problematiche e statistiche dei professionisti della sanità di origine straniera e la carenza dei medici in Italia
Cosi l’associazione medici di origine straniera (Amsi) e l’unione medica euro Mediterranea (Umem) fotografano la situazione dei professionisti della sanità provenienti dai paesi dell’est che iniziarono ad arrivare in italia dopo la caduta del muro con il 90% laureati già nei loro paesi maggiormente in  pediatria ,ginecologia ,oculistica ,medicina interna ,chirurgia generale e dermatologia e hanno avanzato la richiesta del riconoscimento di laurea tramite il  Ministero della Salute per poter esercitare in Italia prima come medici generici e poi come specialisti che non tutti hanno potuto far riconoscere la specializzazione in base alla legge vigente e piani di studi delle università italiane.
“Oggi in base alle nostre statistiche negli ultimi 3 anni il 30% dei medici dei paesi dell’est  sono tornati nei loro paesi di origine o esercitano contemporaneamente in più di un paese europeo per motivi economici,pagamento basso e in ritardo da parte di alcune delle strutture sanitarie private oltre lo sfruttamento lavorativo e per mancanza della cittadinanza italiana per poter svolgere concorsi pubblici o il riconoscimento delle loro specializzazioni ottenute all’estero,Dichiara il Presidente Amsi e UMEM  Foad Aodi nonché membro del Gdl Salute Globale Fnomceo e Consigliere Omceo di Roma  ,che ricorda che dopo la caduta del muro di Berlino iniziò la seconda fase d’immigrazione dei professionisti della sanità di origine straniera in Italia dopo quella precedente in cui arrivavano solo studenti stranieri in Italia maggiormente da paesi arabi , africani e greci.
Nella seconda fase iniziarono ad arrivare medici ,infermieri e fisioterapisti russi ,polacchi,rumeni ,ucraini ,albanesi ,moldavi e dei paesi della ex Jugoslavia già laureati e hanno fatto il riconoscimento dei loro titoli tranne alcuni ucraini per motivi di piani di studio in Ucraina ,e iniziarono a lavorare presso le strutture sanitarie private e non in quelle pubbliche per mancanza della cittadinanza italiana .
Dopo 30 anni la storia dell’immigrazione nei paesi dell’Est e’ cambiata totalmente prevalentemente in positivo dal punto di vista economico ,professionale ,universitario e culturale ,urge abbattere tutti i muri di paura e fobie e pregiudizi nei confronti della diversità compreso il razzismo e le discriminazioni religiose e culturali nel mondo chiudeAodi invitando tutti il 30.11 al Congresso Amsi dove presenteremo tutte le nostre statistiche su immigrazione e emigrazione dei professionisti della sanità di origine straniera e la carenza dei medici e le richieste che arrivano all’Amsi e la salute dei migranti e lavoratori stranieri.
 
Ufficio Stampa Amsi

www.amsimed.org