“Il Movimento Internazionale transculturale interprofessionale Uniti per Unire insieme a tutti gli organismi e comunità della nostra rete, all’associazione medici di origine straniera in Italia (Amsi ), alle Comunità del mondo arabo in Italia (Co-mai) e all’Unione Medica Euro Mediterranea (UMEM), rinnova l’impegno che da anni viene portato avanti a favore della politica dell’integrazione che tiene insieme sicurezza, sanità, immigrazione programmata, istruzione, dialogo e cooperazione internazionale, utilizzando sempre la politica dei due binari di criticità e proposte, collaborando con tutti senza distinzione nè pregiudizi. Tuttavia dobbiamo rilevare che non sempre riceviamo riscontri costruttivi e ascolto per i nostri gridi d’allarme e di sofferenza che arrivano dalle società civili , dai professionisti della sanità e cittadini  stranieri, che combattono tutti i giorni per sopravvivere in un mondo trasformato in una giungla senza pietà nè solidarietà, nella quale chi è più forte mangia il più debole. Basta ricordare che negli ultimi 4 anni sono aumentati del 35% gli episodi di discriminazione, razzismo e pregiudizio nei confronti della diversità e del velo portato dalle donne. 5.000 professionisti della sanità di origine straniera hanno lasciato l’Italia negli ultimi 2 anni tra cui dottoresse che portano il velo, medici che non possono sostenere concorsi per mancanza della cittadinanza e medici che rifiutano il sotto pagamento fino a 7 euro all’ora nelle cliniche private. Purtroppo ormai nel contesto italiano non si è più tutelati per cui il 65% dei professionisti della sanità è sottopagato e il 40% subisce il ricatto dei datori di lavoro.

Le violenze contro le donne straniere sono aumentate del 25%, così come sono aumentate del 35% le aggressioni ai cittadini stranieri e dell’80% ai professionisti di origine straniera, che non denunciano per paura di non essere creduti e tutelati.

Anche questo induce al fatto che il 35% delle circoncisioni viene effettuato ancora in modo clandestino mentre grazie alla buona informazione sono aumentate del 40% le richieste all’Amsi di effettuare le circoncisioni in strutture autorizzate.

Questa è la situazione di oggi denunciata dal Fondatore del Movimento Uniti per Unire e Amsi e membro del registro esperti Fnomceo, Foad Aodi, che vuole insistere, con il nuovo manifesto #Integrandosu2Binari, a sollecitare l’adozione di una politica dell’integrazione adeguata al momento che l’Italia sta passando.”

 

#Integrandosu2Binari

–       Difendere il principio dei diritti e doveri e combattere la fuga dei cervelli con leggi concrete e non con promesse mai realizzate come lo Ius Soli tramite una nuova legge d’immigrazione italiana e  europea modificando i decreti di sicurezza

 

–       No a partiti personalistici o solo per migranti che dividono e non aggregano perchè partono già non inclusivi.

 

–       Coinvolgere tutti i cittadini sia italiani che di origine straniera senza strumentalizzare le storie, il colore della pelle, le religioni di questi ultimi.

 

–       Promuovere iniziative costruttive a favore del dialogo, della conoscenza reciproca e delle politiche di vera integrazione, garantendo la sicurezza di tutti.

 

–       Risolvere le problematiche dei servizi pubblici che spingono le persone verso pratiche “fai da te” senza controllo né autorizzazione.

 

–       Sostenere iniziative a favore della cooperazione internazionale tra Paesi e civiltà per combattere l’immigrazione irregolare e lo sfruttamento di esseri umani.

 

–       No allo sfruttamento lavorativo, alla discriminazione e al razzismo nei confronti dei professionisti e dei cittadini stranieri.

 

–       Stimolare TV, giornali e l’informazione sugli stranieri e sulle seconde generazioni a valorizzare le buone pratiche e le esperienze positive, senza continuare a parlare e ad abbinare l’immigrazione solo alla sicurezza e alla delinquenza.

 

–       Promuovere presso la cittadinanza immigrata il rispetto e lo studio della legge, della cultura, della religione e della lingua del paese che la sta ospitando e sostenere l’impegno alla corretta integrazione perché l’integrazione si fà in due.

 

–       Abbattere i muri mentali, il sentimento d’odio e le fobie contro la diversità, contrastando così anche il vittimismo e l’intolleranza al contrario .