Giovedì 16 maggio 2019 alle ore 17.00 a Mirano l a parola contemporanea e quotidiana della poeta ‘performativa’ Silvia Salvagnini , autrice di “ Il seme dell’abbraccio. Poesie per una rinascita ”, la musica di Nico De Giosa , la voce di Alessandra Trevisan , sperimentatrice vocale e lyricist, si uniranno in un concerto per poesia, musica acustica e canzone.

I testi poetici diventeranno frammenti vocali, più che canzoni e ‘pezzi unici’ tradotti in più lingue; la poesia sarà letta e collocata nella dimensione di un ascolto lieve, empatico e vivo, che darà spazio e nuova necessità alle parole.

L’evento, introdotto dal giornalista, critico e scrittore Roberto Lamantea, si terrà nella [ http://www.comune.mirano.ve.it/cultura/casadellemuse.htm | Casa delle Muse ] , situata nella Barchessa di Villa Giustinian Morosini “XXV Aprile” in via Mariutto n. 1.

L’appuntamento è il secondo del “Maggio dei libri in Casa delle Muse”, organizzato dal Comune di Mirano con la Commissione Pari Opportunità e la Biblioteca comunale.

Al centro della performance poetica e musicale ci sarà la silloge di poesie di “Il seme dell’abbraccio. Poesie per una rinascita”, edita da Bompiani nel 2018 . Questo nuovo libro di Silvia Salvagnini racconta una storia d’amore che si evolve, passando da scene di violenza domestica oscure e perturbanti ad altre di dolcezza struggente sull’esperienza della maternità. Il libro passa da “poesie che urlano”, in cui l’io poetico si scontra brutalmente con le difficoltà, la violenza, con un linguaggio anche crudo e duro, a “poesie che danzano”, in cui canta il rapporto d’amore e tenerezza con il bambino. Il bambino nasce in un mondo che è fatto anche di ciminiere, “urli nelle sere”, “miniere nere”, ma l’acqua è una carezza, l’aria è dolcezza.

Salvagnini gioca anche con le parole, la lingua, i ritmi della poesia, trasformando aggettivi in verbi, danzando con una fitta rete di rime interne e rimandi fonico-ritmici. I suoi versi si impigliano nel dolore, nello smarrimento per la violenza che irrompe tra le pareti di casa, eppure non si polarizzano mai sulla retorica della vittima e del carnefice; parole tese fino ad assumere forme nuove, sempre alla ricerca di uno spazio per la voce femminile, che nasce dal profondo di un corpo che aspira alla gioia. Versi che non rinunciano a cercare un seme da cui ricominciare.

Silvia Salvagnini è nata a Venezia nel 1982. Ha esordito nel 2004 con le poesie di “Silenzio cileno”, seguite da “I baci ai muri” (2006), “laelefantevolante” (2009, premio Antonio Delfini), gli albi illustrati “L’orlo del vestito” (2016) e “Il giardiniere gentile” (2016). E’ pianista, realizza concerti in cui parole, immagini e musica si mescolano per dare forma a una poesia viva. Con Nico De Giosa (musiche) e Alessandra Trevisan (voce) ha creato un progetto di poesia performativa.