“Nuovo Umanesimo” leit motiv di questa edizione, nella Nuvola di Fuksas l’appuntamento culturale più atteso dai lettori romani e non solo 

E’ iniziata mercoledì e chiuderà domenica, la diciassettesima edizione di “Più libri più liberi”, l’appuntamento culturale più atteso dai romani e non solo (moltissimi i visitatori provenienti da altre città italiane) che lo scorso anno ha registrato oltre 100 mila presenze. Già al secondo anno nel Roma Convention Center, ovvero nella tanto contestata Nuvola di Fuksas, la Fiera della piccola e media editoria è giunta quasi a metà percorso. Il fil rougedi quest’anno è il Nuovo Umanesimo, inteso come riaffermazione di humanitatis, ossia senso di solidarietà tra gli uomini, tutti appartenenti al genere umano, una provocazione alla cultura, alla politica e alle istituzioni, in un periodo storico che di umano sembra proprio non avere quasi più nulla. Questi i numeri: 545 espositori per 650 appuntamenti totali, 225 ospiti, 140 incontri per adulti e ragazzi, 80 laboratori per bambini, 20 incontri dedicati all’ intercultura e 12 Paesi (Giappone, Paesi arabi, Spagna, Bulgaria, Paesi latino americani, Grecia, Ungheria, Francia, Repubblica Ceca, Corea, Africa) alla cui cultura sono dedicati approfondimenti.

I libri danno libertà, aiutano a comprendere meglio la realtà e sviluppano il senso della comune cultura. “Più libri più liberi”: la fiera nazionale della piccola e media editoria, è diventata negli anni un evento di rilievo per la cultura italiana e un’occasione preziosa di confronto tra autori, editori, mondo dell’informazione e cittadini”. Con queste parole il Presidente Sergio Mattarella ha inaugurato mercoledì la kermesse romana considerata l’appuntamento culturale più importante della Capitale, dedicato esclusivamente all’editoria indipendente, promossa e organizzata dall’Associazione Italiana Editori (AIE). Ad inaugurare la manifestazione, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega all’informazione e all’editoria Vito Crimi che ha aggiunto: “È importante educare i nativi digitali perché non solo il libro rende liberi, ma rende la conoscenza consistente, plastica e persistente nel tempo. Bisogna ricordare ai ragazzi l’importanza dei ricordi, della memoria, perché nella nostra società tutto è diventato evanescente. I ragazzi perdono la collocazione delle cose che hanno fatto ed è per questo che è sempre più importante per loro riscoprire il libro: per mantenere la capacità di fissare la memoria”.Del valore della lettura per le nuove generazione ha parlato anche Massimiliano Smeriglio, Vicepresidente e Assessore Formazione, Diritto allo Studio, Università e Ricerca, Attuazione del Programma della Regione Lazio: “La scelta della Regione di sostenere questa grande fiera è una scelta politica, quella di sostenere la cultura e la produzione editoriale delle piccole e medie case editrici. Quest’anno abbiamo deciso di investire nel progetto del Buono Libro grazie al quale i ragazzi potranno scegliere il libro che desiderano e portarselo a casa”. Del progetto Buono Libro ha parlato anche il Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, sul ruolo dello scrittore oggi, annunciando una novità per l’edizione 2019: “Il Buono Libro sarà esteso anche alle famiglie, ai genitori dei bambini da zero a cinque anni”. Mentre Luca Bergamo, Vicesindaco con delega alla crescita culturale di Roma Capitale, ha sottolineato che: “La scelta della Nuvola è stata frutto di una grande capacità progettuale che ha valore duale: culturale ed economico. Il libro ha un valore intrinseco che è quello di produrre relazioni, costruire immagini e progetti che siano condivisi in una società che è sempre più chiusa”.

Tutti bei propositi e tante belle parole, d’accordo. Peccato però che il biglietto – dai 5 euro dello scorso anno – è inspiegabilmente raddoppiato (5 euro costa solo il ridotto per minorenni e studenti universitari con libretto alla mano, comunque acquistabile esclusivamente in fiera; 8 euro solo per coloro muniti di biglietto Atac vidimato in giornata, Carta MetrebusRed, Tessera Bibliocard, soci Cartafreccia in possesso di biglietto direzione Roma, abbonati Regionali e possessori di biglietto di corsa semplice regionale o sovraregionale diretto a Roma, persone over 65) e i pass professionali validi per tutta la durata della fiera, sempre stati gratuiti previo accredito, oggi costano ben 15 euro! E, inoltre,il parcheggio lo si trova a non meno di un chilometro dall’entrata, e soltanto se si è fortunati, la poco romantica Nuvola è un bunker blindato da Polizia e Carabinieri, dove ti fanno aprire zaini e borse, per un’occhiata distratta e superficiale, utile soltanto a creare file di gente spazientita e non a scoprire eventuali armi pericolose, con un ingresso unico – prima di essere smistati secondo il tiupo di biglietto o accredito ottenuto –  perché tutte le altre uscite/entrate sono delimitate da reti arancioni di cantiere, la qual cosa costringe a lunghi percorsi sui ben noti marciapiedi disastrati della nostra tanto amata Roma Capitale, se non addirittura in mezzo alla strada tra il traffico impazzito di questi giorni.

Ho pagato 8 euro, ma perché ho la Bibliocard– ci dice Massimo L., 58 anni, tecnico Telecom, lettore e appassionato di libri, giunto qui per cercare regali di Natale a figlia e nipoti – ma non trovo giusto il prezzo così alto del biglietto. Anche perché non esco mai da qui se non ho acquistato più o meno un centinaio di euro di libri. Potrebbero almeno detrarlo da acquisti superiori a una certa cifra!”. Gli fanno eco, Giuliana, Laila e Bianca, tre amiche un po’ ageé cariche di buste di libri, la prima zoppica un poco: “Non c’è niente da fare, abbiamo provato a dire ai ragazzi accanto al varco di quell’uscita se ci facevano passare, visto che lei ha i postumi di una frattura e che abbiamo la macchina proprio lì! Dobbiamo fare tutto questo giro pazzesco per… ordini superiori e per questioni di sicurezza, ci hanno detto”. Nonostante i vari disagi per l’accesso, Più libri più liberi resta comunque un appuntamento che non si può mancare. Ma tra i piccoli editori-espositori corre voce che, almeno fino ad oggi, non si sia venduto granché, e confidano un po’ tutti nel week end dell’Immacolata. “Meno male che nelle mattine ci sono state le scolaresche– ci racconta Lisa, di Progetto Cultura Edizioni –  Checché se ne dica, ragazzi e ragazzini i libri li acquistano. Ieri tre giovanissime, con i soldi che si capiva essere i risparmi delle paghette settimanali nei loro borsellini rosa, hanno fatto regali cartacei per tutti i loro familiari. Erano così tenere, davvero mi hanno commossa!  L’affermazione di un nuovo umanesimo non può prescindere dall’attenzione verso le  minoranze, siano esse etnico-religiose o di genere, ancora oggi oggetto di discriminazioni e violenze in molti paesi. A raccontare queste sfide ci sarà Monica Tereza Benicio, compagna dell’attivista Marielle Franco, assassinata lo scorso marzo a Rio de Janeiro. All’incontro, organizzato in collaborazione con In Difesa Di, parteciperanno anche Fernanda Chaves e Michela Murgia (oggi 8 dicembre alle ore 15.15, sala La Nuvola). E poi ancora tanti e prestigiosi i nomi degli ospiti. Dall’acclamatissimo ex sindaco di Riace, l’eroe dei nostri tempi Mimmo Lucano, che ha raccontato la sua storia al giornalista Francesco Merlo, all’israeliano Abraham Yehoshua che ha dialogato con Leonetta Bentivoglio, allo  scrittore e poeta dissidente camerunense Patrice Nganang, che presenterà il suo libro La stagione delle prugne (sempre domani, 8 dicembre alle ore 15.00, sala Vega), dalla sociologa e attivista turca Pınar Selek, autrice del libro Una casa sul Bosforo, con Chiara Valerio (domani alle ore 12.00, sala Vega), alla giornalista Yasemin Congar, compagna di Ahmet Altan, il grande scrittore e dissidente politico turco, condannato all’ergastolo (9 dicembre alle ore 14.00, sala La Nuvola) con letture di Valerio Mastrandrea. Inoltre, David Almond, autore britannico specializzato in libri per ragazzi, converserà con Damiano Abeni e Ilaria Tondardini sull’importanza della tutela dell’ambiente nell’incontro David Almond: dal romanzo al picture book (domani alle ore 16.30, Sala Polaris) con letture dal libro La Diga e la musica del Quinto Quarto Trio. Del dramma delle migrazioni discuteranno gli scrittori Michela Murgia, Helena Janeczek – vincitrice del Premio Strega 2018 con La ragazza con la Leica –, Evelina Santangelo, Marcello Fois, Chiara Valerio e Hamid Ziarati nell’incontro “Scrittori, scrittrici e vie di terra. Come essere all’altezza della propria contemporaneità”, (pure domani alle ore 17.30, sala Luna). Di politica e immigrazione ha invece parlato oggi Emma Bonino con Jean Claude Mbede ed Elly Schlein . E mercoledì è intervenuta anche Ilaria Cucchi insieme a Carlo Bonini, in occasione della presentazione del graphic novel Il Buio. La lunga notte di Stefano Cucchi di Emanuele Bissattini, Floriana Bulfon, Domenico Esposito e Claudia Giuliani. I diritti umani sono stati anche punto centrale dell’incontro Rights on air. 70 anni dalla Dichiarazione Universale dei diritti umani con Luigi Manconi, Ilaria Piperno e Marino Sinibaldi, così come  l’ omaggio a Shahidul Alam, fotografo e figura umanitaria di rilievo internazionale, arrestato ad agosto per aver appoggiato, in un’intervista, le manifestazioni di protesta dei giovani del Bangladesh: oltre alla presentazione di due dei suoi libri più importanti, My Journey as a Witness The Best Years of My Life, Più libri più Liberi ha ospitato un incontro con i fotografi Hossein Iqbal e Paolo Patrizi, portavoce in Italia della campagna #FreeShahidul.

Ma gli editori italiani con i loro autori, provenienti da tutta l’Italia, sono i veri protagonisti della Fiera, dove presentano al pubblico le novità e il proprio catalogo a conferma della vivacità della media e piccola editoria italiana. Domenica 9 dicembre Andrea Camilleri sarà l’ospite d’onore della presentazione del volume di Salvatore Silvano Nigro La funesta docilità (alle ore 18.00, Sala La Nuvola). Il libro è un’appassionata inchiesta sui Promessi Sposi. Domani 8 dicembre Gianluigi Ricuperati parlerà del suo Est (alle ore 15.30, Sala Venere). Paolo Di Paolo curerà L’infinito sulla Nuvola, incontro su Leopardi con Piera degli Esposti, Biancamaria Frabotta, Marco Lodoli, Flavia Mastrella e Antonio Rezza e i contributi video di Dacia Maraini, Nada, Vittorio Storaro e Giuseppe Cederna (9 dicembre alle ore 17.30, sala Polaris). Fabio Stassi, con Andrea Bajani, presenterà  il suo Con in bocca il sapore del mondo (9 dicembre alle ore 13.00, Sala Sirio). Sandro Frizziero racconterà l’universo dei giovani che non studiano e non lavorano, come il protagonista del suo romanzo Confessioni di un NEET (il 9 dicembre alle ore 15.30, sala Antares) che presenterà con Tiziano Scarpa, mentre Giulio Cavalli presenterà il romanzo Carnaio (9 dicembre alle ore 13.00, Caffè Letterario Rai). Darwin Pastorin e Andrea Bozzo parleranno del loro nuovo libro Storia d’Italia ai tempi del pallone. Dal Grande Torino a Cristiano Ronaldo, insieme a Riccardo Falcinelli e Francesco Repice (il 9 dicembre alle ore 10.30, sala Luna).

L’editoria italiana continua comunque a guadagnare spazio all’estero: tra il 2014 e il 2018, infatti, i titoli venduti all’estero sono aumentati del +36,5%, mentre quelli acquistati sono calati del -10,7%. Questo trend vale anche per i piccoli e medi editori, che registrano una crescita nella vendita dei diritti (+7,2% solo nell’anno anno), ma anche nell’acquisto (+2,7%). È quanto emerge dall’Osservatorio dell’Associazione Italiana Editori (AIE) 2018 sull’import-export dei diritti. L’indagine evidenzia come le case editrici italiane si muovano ormai con disinvoltura in ambito internazionale: solo nel 2018 sono stati venduti all’estero 7.883 titoli (+9% rispetto al 2017) e ne sono stati acquistati 9.358 (+0,7% rispetto al 2017).

I generi più venduti? Letteratura per bambini e ragazzi (39%) e la narrativa di autori italiani (25,4%), anche se i primi registrano un calo del 5,1% rispetto al 2017. Ad aumentare maggiormente è la manualistica, che copre il 4,4% (+43,1% sul 2017). Mentre le piccole case editrici acquistano più diritti all’estero di quanti ne vendano. Si tratta sempre di valori in crescita: il 22,2% delle vendite dei diritti è coperto dalle piccole case editrici (+7,2% appunto, rispetto al 2017) mentre l’acquisto dei diritti rappresenta il 48% nel 2018 (+2,7% sul 2017). Le coedizioni sono un altro tassello importante nel processo di internazionalizzazione dell’editoria italiana. Nel 2018 sono state 2.095 le coedizioni realizzate dagli editori italiani con gli stranieri (+86,5% rispetto al 2017). Il genere bambini e ragazzi domina le coedizioni con il 62,7% (era il 57,7% nel 2016), seguito dagli illustrati che rappresentano il 19% (era il 18,5% nel 2016) e dalla saggistica con il 15,7% (era l’11,5% nel 2016).

Dove si vende? Nell’ultimo lustro (2014-2018) l’Europa si conferma il principale mercato per le vendite con il 60,4% di opere vendute (+74,7% rispetto al 2014), mentre il Medio Oriente è cresciuto maggiormente con il 5,1% delle vendite (+231,1% sul 2014).

Nell’ultimo decennio (dal 2007 al 2018) i paesi in cui l’editoria italiana ha trovato spazio sono cambiati. In particolare, l’area del Medio Oriente ha visto lo sviluppo maggiore (+958% sul 2007), con un incremento che ha toccato +582% per i Paesi del Golfo, +269% per l’Egitto e +203% per la Turchia (riferito in questo caso al 2014).

I Paesi europei che più assorbono i diritti di autori italiani sono la Spagna (20,2%), la Francia (15,6%) e la Germania (10,2%). La vendita dei diritti è aumentata negli altri paesi del Nord Europa, in Germania e in Svezia mentre il calo maggiore si è registrato nei paesi dell’Europa Balcanica.

La partecipazione alle fiere internazionali ha effetti nell’aumento della vendita dei diritti di autori italiani. La penetrazione dell’editoria Italiana nel mercato cinese è iniziata dopo la partecipazione italiana alla Beijing Book Fair nel 2006 ed è continuata nel corso degli anni fino a raggiungere i 1.091 diritti venduti nel 2018. Per il Medio Oriente le partecipazioni ad Abu Dhabi (dal 2015 in poi) e alla fiera di Teheran (nel 2017) sono stati i volani che hanno permesso all’editoria italiana di crescere tra il 2016 e il 2018.

La crescita della vendita dei diritti di autori italiani all’estero– ha affermato in conferenza stampa Giovanni Peresson, responsabile dell’Ufficio studi di AIE – è un dato ormai strutturale. Cosi lo è la partecipazione a fiere e a missioni, o lo stand collettivo di AIE in quelle maggiori: una presenza che permette anche ai marchi più piccoli di allacciare i primi rapporti con i colleghi stranieri. Nessuna editoria può crescere in una dimensione di autarchia editoriale. La crescita – ed è un dato largamente positivo – la vediamo trasversale ai generi, ai Paesi, alle dimensioni delle imprese. In un mercato come il nostro i cui confini geografici coincidono con quelli linguistici, l’internazionalizzazione, che deve saper andare al di là della semplice vendita di diritti, deve anche costituire sempre più un centro attorno al quale l’editoria deve sapersi organizzare, valorizzando, non solo le novità, ma anche il catalogo”.

Diego Guida, presidente del Gruppo piccoli editori di AIE, ha ribadito che “I dati sull’export evidenziano anche l’ulteriore conferma di quanto sia importante per gli editori guardare con più attenzione al mercato «mondo», oltre quello domestico. In questa prospettiva è fondamentale la collaborazione con ICE – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane e con tutti quei soggetti pubblici e privati che si occupano di esportare e «valorizzare» l’insieme della nostra cultura”.