Il 23 luglio è stata riaperta alla pubblica fruizione la Cripta del Peccato Originale.

La Cripta del Peccato Originale è una delle più importanti chiese rupestri del territorio materano e, per l’unicità dei suoi affreschi e la qualità degli interventi di restauro, è divenuta tappa obbligata del turismo culturale dell’intero territorio apulo-lucano. La Fondazione Zétema, proprietaria del sito, ha formalizzato il nuovo affidamento gestionale alla soc. coop. Synchronos che si occuperà del servizio visite e delle relative attività di promozione e valorizzazione. Viene così restituito alla collettività lo straordinario monumento altomedievale che rappresenta una delle più antiche e significative testimonianze dell’arte nel Mezzogiorno d’Italia poiché documenta il luogo cultuale di un cenobio rupestre benedettino del periodo longobardo (secc. VIII-IX). Per la visita alla Cripta del Peccato Originale sarà obbligatorio effettuare la prenotazione contattando la coop. Synchronos al numero +393203345323 (nei giorni e negli orari di apertura del presidio) o inviando una mail a criptadelpeccatooriginale@gmail.com. Le visite si svolgeranno dal martedì alla domenica nei seguenti turni: da aprile a settembre – ore 9.30 ore 11.00 ore 12.30 ore 15.30 ore 17.00 ore 18.30; da ottobre a marzo – ore 9.30 ore 11.00 ore 12.30 ore 15.30. Il giorno di chiusura è il lunedì, tranne se festivo. Dopo la prenotazione è necessario recarsi, mezz’ora prima del turno prescelto, presso la biglietteria che si trova in un locale messo a disposizione dall’Azienda agricola “Fratellli Dragone”, in Contrada Petrapenta, a circa 700 metri dalla Cripta. Il costo dell’ingresso è di 10 euro per i biglietti interi e di 8 euro per i ridotti. L’audio guida del monumento è disponibile in italiano, inglese, francese, tedesco, spagnolo e russo e, grazie ad un nuovo impianto con cuffie e radiotrasmettitori, è possibile l’ascolto simultaneo del commento illustrativo in diverse lingue. La Cripta del Peccato Originale costituisce un altro significativo tassello che, aggiungendosi al Musma e alla Casa di Ortega, amplia ulteriormente il sistema di offerta culturale promosso dalla Fondazione Zétema e gestito dalla società Synchronos.