Dal 20 ottobre 2018 al 3 marzo 2019 l’esposizione che racchiude le foto più note e la presentazione di tre reportage della fotografa

Una mostra antologica racconta l’intensa vita professionale della fotografa genovese Lisetta Carmi, donna dalla grande personalità espressiva e dalla straordinaria vicenda umana. Si tratta della prima esposizione pubblica a Roma dedicata all’artista ultranovantenne che, con i suoi scatti, ha anticipato i tempi e realizzato con autonomia interpretativa un percorso artistico caratterizzato dall’uso innovativo del medium fotografico. Lisetta Carmi. La bellezza della verità promossa da Roma CapitaleAssessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, a cura di Giovanni Battista Martini con l’organizzazione di Zètema Progetto Cultura, è visibile al Museo di Roma in Trastevere dal 20 ottobre 2018 al 3 marzo 2019. Per i possessori della nuova MIC Card– che al costo di soli 5 euro consente a residenti e studenti l’ingresso illimitato per 12 mesi nei Musei Civici – l’ingresso alla mostra è gratuito. Circa 170 immaginitra le quali numerose inedite, gli originali di alcuni libri d’artista  da lei stessa realizzati tra gli anni Sessanta e Settanta dello scorso secolo, le sue amate macchine fotografiche originali (Leica e Nikon) ripercorrono in un esaustivo percorso espositivo i circa venti anni durante i quali la Carmi si è completamente dedicata alla fotografia con sguardo sincero. Dai bambini nei campi profughi palestinesi ai camalli del porto di Genova, il suo sguardo curioso e lucido rimane punto imprescindibile per la conoscenza profonda di luoghi e persone. Oltre ai lavori più noti, esposti a testimonianza di un percorso fotografico caratterizzato sempre da un’attenta osservazione della realtà, mai occasionale, all’interno della mostra sono presenti anche tre nuclei di lavori concepiti come progetti di pubblicazione su tre temi molto diversi fra loro: il primo, Metropolitain del 1965, è stato realizzato dall’artista in unica copia che è presentata al pubblico per la prima volta. Si tratta di un libro d’artista in cui le immagini della metropolitana parigina sono accompagnate dal testo Instantanés di Alain Robbe-Grillet. Il secondo è invece il libro I Travestiti del 1972, uno dei più importanti reportage e ormai icona del lavoro di Lisetta Carmi, nonché riflessione sull’attuale tematica dell’identità di genere con immagini di grande impatto percettivo, esposte in tutto il mondo. Il suo personale racconto prende avvio dalla notte di San Silvestro del 1965, sulla comunità del centro storico di Genova anche se il recente ritrovamento di una maquette, realizzata dalla fotografa stessa ed esposta per la prima volta in mostra, composta da trentaquattro fotografie realizzate dal 1965 al 1967, testimonia di come il progetto sia stato pensato come pubblicazione fin dal 1967.Il terzovolume dal titolo Acque di Sicilia, pubblicato nel 1977 con i testi di Leonardo Sciascia, è una ricerca sui percorsi d’acqua nell’isola attraverso una serie di fotografie che raccontano il paesaggio siciliano e i suoi abitanti. Il vasto archivio fotografico di Lisetta Carmi presente in mostra è stato, ovviamente, suddiviso in diverse sezioni che riproducono, dal piano terra del museo fino alle sale del primo piano, il percorso artistico compiuto dalla fotografa di origine ebraica sin dalle sue prime esperienze con la fotografia. Dopo aver abbandonato una avviata carriera da pianista, Lisetta Carmi si affaccia all’arte fotografica agli inizi degli anni ’60 realizzando i primi reportage nella sua città natale. Tra le prime sezioni visitabili in mostra c’è proprio Genova: la città, il porto, un insieme di tre reportage che raccontano L’Italsiderdel 1962, una piccola serie di scatti fotografici dei cantieri e degli interni delle acciaierie, Genova Portodel 1964, uno dei più significativi reportage del dopoguerra sul tema del lavoro che testimonia l’intensa attività del porto con particolare attenzione alla difficile situazione dei portuali, costretti a lavorare in condizioni disumane e Erotismo e autoritarismo a Staglieno del 1966, dedicato alla straordinarietà e al fascino del cimitero monumentale del quartiere genovese. Le sculture commissionate dalla ricca borghesia genovese dell’Ottocento a scultori valenti, per testimoniare ai posteri la propria ricchezza materiale e i propri valori, rappresentano per Lisetta Carmi lo spunto per catturare gli aspetti di una vita repressa da regole famigliari e religiose oppressive. Percorrendo il piano terra del Museo ci si imbatte successivamente nella sezione intitolata I reportage, i viaggi con altri tre lavori dedicati ai primi spostamenti di Lisetta Carmi. Piadenadel 1965 è un affresco d’epoca che la fotografa realizza nella città della Bassa Cremonese mettendo in risaltostrade, portici, visi, gesti di quella che in quegli anni era considerata una sorta di laboratorio culturale. Ma l’indomabile volontà di capire e conoscere il mondo della fotografa non si ferma alla periferia italiana ma la spinge a realizzare reportage di viaggio in diverse parti del mondo. Nel segmento I viaggi: Capire il mondosono raccontati gli spostamenti della Carmi in Israele, America Latina, India, Afghanistan, Pakistan e Nepal. Le immagini catturate in quei luoghi così distanti rimangono, ancora oggi, uno strumento imprescindibile per la conoscenza storica di quelle realtà. Dai luoghi alla lunga collezione di volti. Nella sezione Le persone, i ritratti è possibile apprezzare dodici dei venti scatti che compongono l’intenso lavoro del 1966 dedicato a Ezra Pound, che le valse il prestigiosoPremio Niépce per l’Italia. Le immagini scattate durante un breve incontro a Sant’Ambrogio di Zoagli, restituiscono la complessità del poeta dimostrando l’innata capacità della fotografa di cogliere la verità oltre alle apparenze. A completare la sezione la lunga sequenza di Ritratti, tra cui quelli catturati dall’artista nel vivace ambiente intellettuale e artistico genovese di quegli anni. Introdotta dal fratello Eugenio, fondatore della Galleria del Deposito, Lisetta Carmi conosce da vicino e fotografa personalità del calibro di Lucio Fontana, Lele Luzzati, Max Bill e Konrad Wachsmann. Nella stessa sezione anche le foto, realizzate in luoghi diversi, di Leonardo Sciascia, Edoardo Sanguineti, Alberto Arbasino, Diego Carpitella, Leo Levi, Sylvano Bussotti, Elvio Fachinelli, Jacques Lacan e Michele Straniero. L’esposizione al piano terra si conclude con le sezioni Metropolitaine I Travestiti e lo spazio dedicato alla proiezione della video intervista realizzata dal curatore Giovanni Battista Martini a Lisetta Carmi. Successivamente si passa al primo piano del Museo con la sezione Il Palcoscenico(1961/1964), una serie di immagini dedicate agli Attori e ai Musicisti. Tra gli altri: Luigi Nono, Carmelo Bene, Cathy Berberian, Sylvano Bussotti, Charles Aznavour, Julian Beck e Judith Malina del Living Theatre, Claudio Abbado, LuigiDallapiccola, ZoltánKodály, Paolo Ferrari. A seguire, le undici immagini che compongono il lavoro che lega la prima parte della vita di Carmi, intensamente dedicata alla musica, con la sua seconda vita di fotografa. Il Quaderno musicale di Annalibera, una serie di undici brani per pianoforte di Luigi Dallapiccola, è tradotto graficamente attraverso il mezzo fotografico in immagini astratte. In mostra è presente una delle varianti del menabò grafico realizzato nel 1962 dall’artista stessa. Chiude la mostra la sequenza di fotografie Il Partorealizzate nel 1968 all’Ospedale Galliera di Genova dove Carmi documenta le fasi di un parto. Ignorando totalmente la retorica della nascita, la fotografa posiziona l’obiettivo frontalmente ottenendo immagini forti e dirette, ma proprio per questo emozionanti e indimenticabili. La mostra è accompagnata da un catalogo a cura di G.B. Martini, pubblicato da Edizioni Postcart© 2018, composto da quattro volumi inclusi in un box: Volume 1 – Lisetta Carmi/La Bellezza della Verità(include intervista, biografia, i testi di G.B. Martini e di Silvana Bonfili); Volume 2 – I Travestiti; Volume 3 – Metropolitain; Volume 4 – Sicilia.

SCHEDA INFO

 

Mostra                                    Lisetta Carmi. La bellezza della verità

Dove                           Museo di Roma in Trastevere, Piazza S. Egidio 1/b

Quando                                   20 ottobre 2018 – 3 marzo 2019

Anteprima stampa                   19 ottobre 2018 ore 11.30

 

Inaugurazione                         19 ottobre 2018 ore 18.00

Orari                                        Da martedì a domenica ore 10.00 – 20.00.

La biglietteria chiude alle ore 19.00;

24 e 31 dicembre ore 10.00 – 14.00.

Chiuso lunedì, 25 dicembre e 1 gennaio

Biglietteria                                Tariffe non residenti:

Intero: € 8,50 Ridotto: € 7,50

Tariffe residenti:

Intero: € 7,50 Ridotto: € 6,50

Gratuito per le categorie previste dalla tariffazione vigente

Biglietto unico comprensivo di ingresso al Museo e alla Mostra

Acquistando la MIC Card, al costo di € 5,00 ingresso illimitato per 12 mesi

Promossa da                          Roma Capitale – Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali

Organizzazione                      Galleria Martini & Ronchetti conZètema Progetto Cultura

Catalogo                                  Edizioni Postcart© 2018

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MUSEI IN COMUNE

Con il contributo tecnico di     Ferrovie dello Stato Italiane

Media Partner                        Il Messaggero

Info Mostra                            Tel. 060608 (tutti i giorni ore 9:00 – 19:00)

www.museodiromaintrastevere.it

www.museiincomuneroma.it, www.zetema.it

SEZIONI MOSTRA | LISETTA CARMI.La bellezza della verità

PIANO TERRA

Genova: la città, il porto

Genova Porto 

Nel 1964 la “Società di Cultura” di Genova commissiona a Lisetta Carmi un reportage sul porto, con l’obiettivo di denunciare al pubblico le condizioni di lavoro degli operai portuali. Dopo aver guadagnato l’accesso negli ambienti operai fingendosi parente di un portuale, Lisetta Carmi realizza un documentario fotografico intenso e lapidario sulle dure condizioni di lavoro dei “camalli”, gli operai che caricano e scaricano le stive delle navi di Genova. Col titolo Genova-Portoil servizio fotografico diventa una mostra presentata dal poeta Giuliano Scabia alla Casa della Cultura di Genova-Calata del Porto di grande impatto sulla città. Poi gira l’Italia e approda in Unione Sovietica.

L’Italsider

L’attenzione al mondo dei lavoratori è una costante nell’opera di Carmi. Il fratello Eugenio, consulente artistico all’Italsider, la introduce alla realtà delle fabbriche. Lisetta organizza presso il circolo aziendale “Cornigliano” una serie di ascolti di musica classica e sorteggia poi i dischi tra gli operai. Carmi realizzerà una serie di scatti fotografici nei cantieri e all’interno delle acciaierie, nei luoghi dove Luigi Nono e Giuliano Scabia registrano La fabbrica illuminata, dedicata agli operai dell’Italsider.

Il Cimitero di Staglieno

Nel cimitero monumentale di Genova, Carmi tralascia la dimensione romantica dei monumenti funebri commissionati dalla borghesia per evidenziare una lettura di indagine socio-antropologica evidente sin dal titolo: Erotismo e autoritarismo a Staglieno.

I reportage

Piadena

Nell’Italia degli Anni Sessanta, le profonde radici contadine di uniscono a fermenti di ricerca culturale in un intreccio fecondo di sperimentazioni sociali. Nel 1965 Carmi si reca a Piadena, cittadina lombarda, vero e proprio laboratorio di idee, dove ritrae i musicisti del Duo di Piadena e il maestro Lodi, restituendo al tempo stesso l’immagine di un paese a tutto tondo.

I Viaggi

Lisetta Carmi viaggia molto: India, Israele, Pakistan, Nepal, Afghanistan, Messico, Colombia, Venezuela usando la fotografia come strumento per capire e far capire il mondo. Le fotografie sono istantanee capaci di cogliere in un sorriso la dignità dell’intero genere umano.

Sicilia

Acque di Sicilia è un volume pubblicato nel 1977 con testi di Leonardo Sciascia. Il progetto, commissionato dalla Dalmine, prevedeva una ricerca sui percorsi d’acqua nell’isola. Ancora una volta le fotografie di Carmi prescindono dalla fascinazione paesistica per raccontare gli abitanti dell’isola e il loro rapporto col paesaggio.

L’incontro con Ezra Pound

Con le dodici fotografie selezionate dalle venti inquadrature scattate in pochi attimi dell’incontro con Ezra Pound a Sant’Ambrogio di Zoagli nel 1966, Lisetta Carmi vince il prestigioso “Premio Niépce per l’Italia”. Umberto Eco, membro della giuria, commenta: “le immagini di Pound scattate da Lisetta dicono più di quanto si sia mai scritto su di lui, la sua complessità e natura straordinaria”.

Ritratti

Sempre attenta alle nuove istanze della cultura e della società, Carmi frequenta il vivace e impegnato ambiente artistico che ruota intorno alla Galleria del Deposito a Boccadasse,  dove  fotografa tra gli altri Lucio Fontana, Cesar, Emilio Scanavino. Emanuele Luzzati, Konrad Wachsmann. A Ivrea, nel 1967, fotografa Edoardo Sanguineti, Alberto Arbasino presenti tra gli altri al Convegno per un nuovo teatro. Nel 1969 è invitata da Elvio Fachinelli al contro-congresso di psicanalisi a Roma dove ritrae Jacques Lacan. Risalgono al 1999 i ritratti all’agronomo giapponese Masanobu Fukuoka, da lei chiamato all’ashram di Cisternino per divulgare l’agricoltura naturale.

Métropolitain

Métropolitainè un libro d’artista, realizzato da Lisetta Carmi in unica copia nel 1965. Una custodia in cartone ricoperta da immagini a grandezza naturale delle piastrelle della metropolitana di Parigi contiene il menabò del volume, dove fotografie originali si alternano a pagine ritagliate dal volumettoInstantanésdi Alain Robbe-Grillet. Con Métropolitain laCarmi si classifica seconda al premio Centro, premio per la cultura nella fotografia.

I travestiti

Lungo “racconto” per immagini che Lisetta Carmi intraprende, dalla notte di San Silvestro del 1965, sulla comunità di travestiti del centro storico di Genova. Dopo quella sera, in cui scatterà diverse fotografie, per i sei anni successivi condividerà tutti i momenti della loro quotidianità, convinta che” non esistono gli uomini e le donne, esistono gli esseri umani”. Il libro I Travestiti, a cura di Sergio Donnabella con testi di Lisetta Carmi ed Elvio Fachinelli, sarà pubblicato  solo nel 1972, ma il recente ritrovamento di una maquette eseguita dalla stessa Carmi nel 1967 testimoniadi come già allora la fotografa avesse immaginato un progetto editoriale per il suo lavoro sui travestiti.

PRIMO PIANO 

Il palcoscenico

Dal 1962 Carmi collabora come fotografa di scena col teatro Duse di Genova. Fotografa gli spettacoli di Quartucci, Trionfo, Squarzina e le rappresentazioni di avanguardia del CUT, Centro Universitario Teatrale. In questi anni di intensa sperimentazione teatrale e musicale, Lisetta Carmi realizza una serie di ritratti dedicati a personalità della musica e dello spettacolo come Luigi Nono, Carmelo Bene, Cathy Berberian, Sylvano Bussotti, Judith Malina e il Living Theatre, Joris Ivens, Charles Aznavour, Milly, Gino Paoli, Ivan Della Mea, Giovanna Marini. 

La musica

La musica, sua prima grande passione, accompagnerà Carmi per tutta la vita, anche se la sua carriera di pianista si interrompe bruscamente nel 1960. Molto tempo dopo, negli anni Novanta, incontra l’ex allievo di pianoforte Paolo Ferrari e inizia con lui una collaborazione di studio in ambito filosofico e musicale. Grazie a lui riprende a suonare il pianoforte. Questi ritratti di Abbado, Scherchen, Kodaly, Dallapiccola e Ferrari testimoniano della sua attenzione al presente, tanto nella società quanto nella creazione artistica e musicale.

Quaderno musicale di Annalibera

Lisetta Carmi interpreta con il mezzo fotografico il Quaderno Musicale di Annalibera di Luigi Dallapiccola formando un fascicolo che lei stessa stampa e rilega a mano in poche versioni, ognuna diversa dall’altra, con alcune varianti nell’impostazione grafica e nella dimensione. I fogli datati “Genova, 20 luglio 1962” sono accompagnati da testi in cui racconta l’incontro a Firenze con il musicista. Commenta: “Il quaderno musicale di Annalibera per pianoforte di Luigi Dallapiccola è compostodi undici brevissimi pezzi collegati da una ideale linea costruttiva costituita dalla serie o “inventio” che tutti li genera. In questa composizione io ho sentito l’essenza tragica della nostra esistenza espressa attraverso una costruzione musicale: questo ho cercato di esprimere graficamente attraverso il mezzo fotografico. (…) La poesia, la chiarezza, l’unità della musica io ho cercato di mantenere nella interpretazione grafica che ho fatto del Quaderno di Dallapiccola. Alla purezza dell’espressione musicale ho dato un segno essenziale e penetrante: la “linea” intesa come verità. Verità assoluta nel primo pezzo “SIMBOLO”, poesia sospesa nell’ultimo “QUARTINA”. 

Il Parto                                                                                                                                                                                                                                                              

Il Comune di Genova commissiona a Lisetta Carmi un servizio sul parto all’Ospedale Galliera. Ignorando totalmente la retorica della nascita il 19 ottobre 1968 scatta una sequenza di immagini che documentano il parto di una giovane donna posizionando l’obiettivo frontalmente ottenendo immagini forti e dirette, ma proprio per questo emozionanti e indimenticabili. Negli appunti contenuti all’interno dei suoi quaderni Lisetta Carmi annota: “Il famoso parto semplice,naturale, senza sangue, esemplare per una nascita felice”.