Da mesi, anzi da anni, il M5S alla guida del Municipio X e del Comune di Roma, grazie anche ai video del film maker Paolo Ferrara, ci racconta con meravigliose parole tutti i mega progetti di rilancio e riqualificazione per il litorale di ponente, restyling e quant’altro. Purtroppo la verità è sempre la stessa: parole tante ma fatti zero. Anche quest’anno è arrivato l’autunno e di conseguenza sono arrivate sul litorale le perturbazioni autunnali sospinte dai venti di scirocco e di libeccio. Non è una novità che può cogliere impreparati gli amministratori, non ci vuole l’oroscopo di Branko, una profezia di Nostradamus o un’ app per smartphone per sapere che in autunno e in inverno questi venti soffieranno, anche con forza, sulle nostre coste. Puntualmente le strade e i marciapiedi di Ostia Ponente sono state ricoperte dalla sabbia voltata via dalla spiaggia e atterrata sull’asfalto. Ciò, oltre a generare una condizione di pericolo per i passanti, per i residenti, soprattutto quelli più anziani in quanto la sabbia mescolata all’acqua e ali untuosi residui stradali diventa una melma scivolosa, determina la definitiva occlusione delle caditoie che, invase dalla sabbia, smettono di esercitare anche quel minimo residuo potere drenante con la conseguenza che tutto il lungomare di ponente si riempie di pozze d’acqua stagnante. L’amministrazione, per correre ai ripari, oltre a raccogliere la sabbia depositata a quintali lungo la strada, ha deposto un cassone di contenimento per la raccolta della sabbia rastrellata da strada e marciapiedi. Ricapitolando, spendiamo soldi pubblici per raccogliere la sabbia volata via dalle spiagge, quelle poche spiagge libere rimaste per altro, spendiamo soldi pubblici per trattare questa sabbia che, una volta contaminata con residui di oli, asfalto ecc..è diventata un rifiuto speciale e deve essere trattata come tale, spendiamo risorse pubbliche ad ogni perturbazione perchè appena viene tolto il cumulo di sabbia formatosi se ne riforma un altro, ma non spendiamo mezzo centesimo per evitare che la sabbia voli via dalle spiagge. Basterebbero delle semplicissime ed economicissime barriere antisabbia in fibra naturale, montate sulla ringhiera, ed il problema sarebbe risolto perchè la sabbia sollevata dal vento verrebbe fermata direttamente sulla spiaggia senza invadere strade marciapiedi ecc.. Si risparmierebbero così moltissimi soldi pubblici e si eviterebbe di disperdere quintali di sabbia strappata dalle spiagge libere. La situazione esistente è aggravata dal fatto che la smobilitazione delle aiuole sul lungomare, le quali riuscivano naturalmente a frenare la sabbia evitando che finisse in strada, ha amplificato la dispersione di spiaggia spazzata dal vento su strada e marciapiede. Se questo è il progetto per rilanciare le spiagge libere di ponente, siamo a posto. Proprio a posto.
Marco Possanzini, Segretario Sinistra Italiana X Municipio