Non c’è pace per il “muro della vergogna”, il muro della Stazione di Lido Nord. Dopo i tantissimi soldi pubblici spesi per ripristinare il decoro della Stazione di Lido Nord e rimuovere i manifesti abusivi affissi sistematicamente della destra estrema del litorale, sembrava essersi aperto uno spiraglio per realizzare un’opera artistica proprio su quel muro trasformando quella parete da “muro della vergogna” in un’opera d’arte. Il MIUR ha finanziato il murales ed il tema dell’opera doveva essere la rappresentazione di volti riconosciuti e riconoscibili simbolo della lotta alla mafia e alle ingiustizie. L’opera, sviluppata anche attraverso una consultazione con gli studenti del Municipio per promuovere un percorso partecipato, non è piaciuta alla maggioranza M5S che prima ha accusato il murales di essere un “simulacro della Sinistra” e poi quando si è concretizzato il volto di Federica Angeli, scelta proprio dagli studenti, ne ha imposto la rimozione, anzi, l’oscuramento con foglie d’edera, giudicandola “divisiva”. Naturalmente la notizia ha entusiasmato Casapound e il suo leader locale il quale ha esultato affermando “ho vinto io” sproloquiando fra l’altro contro i Partigiani. Dallo stesso Municipio, dopo la penosa lettera firmata da Di Giovanni, il capogruppo, il quale si è arrampicato sugli specchi dicendo che il progetto non era conforme a quanto concordato, si è aggiunta un’altra penosa dichiarazione dove si è “ordinato”, per mescolare le acque, di togliere i volti delle persone in vita. Essendo Federica Angeli una giornalista minacciata di morte dai clan del litorale e per questo sotto scorta, è oltremodo vergognoso oscurarne il volto perché ancora in vita. Di sciatteria in sciatteria, la verità è una soltanto: quel volto, quella giornalista, per una volontà trasversale che unisce destra estrema e maggioranza M5S, in una specie di sodalizio di intenti, su quel muro non deve essere rappresentata, non può starci, non si deve vedere. E non è un caso che in passato, proprio questa maggioranza M5S, non ha votato un documento di solidarietà nei confronti della giornalista minacciata dalla mafia. E non ci stupisce che anche le altre forze di destra del territorio, Lega in testa, invece di scagliarsi contro la censura, invece di difendere la scelta degli studenti, invece di esprimere solidarietà a Federica Angeli, si siano preoccupate solamente di capire quale percorso “formale” sia stato intrapreso dalla maggioranza M5S per decidere i volti da rappresentare. Tutto questo è vergognoso perché accade in un Municipio che è stato sciolto per infiltrazioni mafiose, tutto questo è preoccupante perché le Istituzioni non possono permettersi di definire “divisivo” il volto di Federica Angeli. Sulla lotta alla mafia e su chi in prima persona rischia la vita per combatterla, non ci possono essere sollevazioni di scudi “anti”. Noi saremo sempre dalla parte di chi la criminalità la combatte e la denuncia, su questo non c’è alcun dubbio così come siamo con quei cittadini che in queste ore si stanno mobilitando a sostegno di Federica Angeli. E’ triste dover diffondere questa nota stampa proprio oggi, 19 Luglio, giorno in cui la mafia uccise con un autobomba Paolo Borsellino. Ed è proprio una frase di Borsellino che dedichiamo a Di Giovanni e a tutti coloro che ritengono “divisivo” il volto di una giornalista coraggiosa: “Se la gioventù le negherà il consenso, anche l’onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo.”
Ph: Mirko Pierri