Ieri si è consumata l’ennesima parata mediatica a 5 stelle. E’ stato infatti presentato il nuovo parco mezzi in dotazione al servizio giardini del X Municipio. E’ inutile sottolineare che se non ci saranno nuove assunzioni di personale cambierà poco o nulla perchè l’età media altissima degli operatori, così come il numero esiguo degli stessi, non permetterà chissà quale tipo di miglioramento degli interventi rispetto a quello che si riesce a fare oggi. Al netto di questa considerazione è oltremodo inaccettabile che qualsiasi atto ordinario, di normale amministrazione, diventi con il M5S qualcosa di straordinario, quasi mistico, da esporre come un trofeo sul caminetto. La sceneggiata poi delle targhe e delle medaglie agli operatori del servizio giardini, sicuramente operatori comunali d’eccellenza e su questo non ci piove, è una inaccettabile strumentalizzazione dei lavoratori che fa il paio con la politica degli spot adottata del M5S. Chissà se il M5S capitolino ha intenzione di decorare anche i lavoratori di Roma Metropolitane, appesi al filo del ricorso al TAR per difendere il posto di lavoro, oppure tutti quei lavoratori delle municipalizzate che rischiano di subire sulla pelle le cicatrici lasciate dalle sciabolate delle privatizzazioni. Chissà se ci saranno targhe e diplomini anche per tutti quegli operatori che lavorano nelle mense scolastiche e rischiano di perdere il posto di lavoro perchè nessuno nell’amministrazione locale e municipale si è preoccupato della loro condizione precaria. Senza nulla togliere alla professionalità e all’eccellenza dei lavoratori del Servizio Giardini del X Municipio, averli coinvolti nello spot politico del M5S è qualcosa di inaccettabile e che rispecchia un modo di far politica, un modo di intendere la politica, che si basa esclusivamente sull’annuncio roboante e sull’uso speculativo delle immagini. Non esistono lavoratori di serie A e lavoratori di serie B, esistono i lavoratori. Tutti. Tutti i lavoratori concorrono al buon funzionamento dell’amministrazione pubblica, non qualcuno “si” e qualcuno “ni”. Premiare qualcuno dimenticando gli altri, riconoscere un merito a qualcuno perdendo di vista i meriti degli altri, significa avere una considerazione “adulterata” del lavoro e dei lavoratori, significa non rendersi conto di come funziona l’amministrazione pubblica, significa considerare il lavoro come una merce di scambio, significa trasformare qualsiasi decisione, qualsiasi scelta, in un prodotto da mettere sul banco del mercato elettorale.

 

Marco Possanzini, Segretario Sinistra Italiana X Municipio