Lo sgombero della palestra degli Spada, operato a poche ore dalla condanna di Roberto Spada, è sicuramente una buona notizia per tutta la città. E’ necessario però che quello spazio, una volta chiuso e sigillato, non rimanga vuoto e spento per decenni. E’ necessario un colpo d’ala delle Istituzioni. Quello spazio “liberato” dagli Spada non deve tornare ad essere uno spazio morto, inanimato, chiuso, perchè questo significherà legittimare la famiglia mafiosa che prima dell’intervento dello Stato lo gestiva “offrendo” dei servizi ai cittadini. La magistratura ha fatto la sua parte ma ora sta alle Istituzioni, alla politica, ai cittadini fare la propria. Il welfare parallelo offerto dalle mafie, che si vede ad occhio nudo nella nostra città, è un fenomeno che non possiamo ignorare e con il quale ci dobbiamo confrontare. La lista dei servizi che offrono le mafie è molto lunga e sta dentro un sistema che cavalca e alimenta allo stesso tempo la crisi economica, sociale, morale, traendo profitti e connivenze. Dobbiamo comprendere trasversalmente tutti e tutte che ogni volta che lo Stato fa un passo indietro, tentenna, lascia degli spazi vuoti, soprattutto nelle zone periferiche più abbandonate, le mafie avanzano, colmano quegli spazi e creano consenso sociale sostituendosi allo Stato. Ecco perchè riteniamo fondamentale che al più presto le Istituzioni si facciano promotrici di un rilancio in chiave sociale e aggregativa della ex palestra degli Spada. Dobbiamo riaccendere le luci in quel luogo, in quel quartiere. Quello spazio deve tornare ai cittadini, deve coinvolgere i cittadini, deve diventare un luogo di socialità e di aggregazione capace di riallacciare una connessione fra cittadini e Stato. Sarebbe opportuno coinvolgere proprio i residenti nella riqualificazione di quello spazio, accogliere idee e proposte magari con un bando specificamente studiato per quei locali, e stanziare nel più breve tempo possibile le risorse pubbliche necessarie per riaccendere le luci in quelle stanze, in quel quartiere. Le idee possono essere tante e quei locali possono ospitare molte attività. L’importante è far presto, non far depositare polvere in quelle stanze perchè poi, se tutto rimarrà incatenato, buio e sigillato, l’effetto sarà quello di legittimare inconsapevolmente la famiglia criminale che quello spazio lo gestiva. Chiediamo quindi alle Istituzioni tutte, in particolare a quelle di prossimità e cioè il Municipio, di attivarsi. Il Municipio convochi immediatamente un tavolo di confronto, con tutti gli attori istituzionali coinvolti, per costruire rapidamente un percorso che metta al centro la partecipazione dei cittadini nel rilancio dei locali dell’ex palestra Spada magari ribattezzando quel luogo dedicandolo a Peppino Impastato.
Marco Possanzini, Segretario Sinistra Italiana X Municipio