Bisognerebbe mettere un limite alla vergogna così come esiste quello per la velocità. Ancora una volta la Sindaca si è recata sul litorale di Roma, ancora una volta in punta di piedi per evitare contestazioni, domande o quant’altro, ancora una volta per promuovere il prodotto “spiaggia degli sposi” nemmeno fosse una pentola. Il post della Sindaca è eloquente, parla di passerelle accessibili alle persone con diversa abilità, di piazzole vicine alla riva, di particolari accorgimenti nel realizzare tutto questo. E vediamoli questi particolari accorgimenti perchè c’è da mettersi le mani nei capelli. Intanto nessuna delle passerelle realizzate, nessuna, permette di raggiungere la battigia con buona pace delle persone con diversa abilità. C’è poi la passerella principale, quella che conduce al tanto celebrato spazio adibito per le cerimonie, la quale termina all’altezza della costruzione in legno e prosegue con una a dir poco “scomposta” e pericolosa passerella, tecnicamente impraticabile da chi ha difficoltà deambulatoria, dotata per altro di chiudi arrugginiti in bella vista. C’è poi da comprendere il “progetto” con cui è stato concepito il camminamento sulla spiaggia. Sul tratto lineare della passerella, quello parallelo alla linea di costa per capirci, ci sono delle penisole in laterizio, prive di funzionalità, che terminano con uno spigolo vivo di quasi 30 centimetri. Il tutto a decine e decine di metri dalla battigia. Questi sono i particolari accorgimenti? queste sono le passerelle per permettere a tutti di raggiungere la battigia? Ci sono poi i laterizi che chiudono ad anello il camminamento il quale, da un lato, termina su strada dove nemmeno c’è l’accesso al pubblico. Si poteva realizzare lo stesso camminamento utilizzando la metà dei laterizi, spendendo quindi la metà dei soldi pubblici, riducendo al minimo l’arenile libero sottratto ai cittadini. Ma la scelta è stata differente. Addirittura a pochi metri dalla Sindaca c’è uno stabilimento balneare che, come da prassi, ha inglobato un tratto imponente di arenile libero fuori concessione. Ma di queste nessuno si preoccupa come non si preoccupa, nemmeno la Sindaca delle spiagge “plastic free” dei chili di plastica mescolata alla sabbia distesa nel tanto blandito ex MED, l’esperienza virtuosa di questa Amministrazione. Stessa cosa dicasi per i cordoni di sacchi di nylon insabbiati sul litorale di ponente. Chili di plastica che godono di ottima salute e che stanno comodamente a fare le sabbiature senza turbare il sonno a nessuno, nemmeno alla Sindaca. Ora è più chiaro perchè la Sindaca si presenta in punta di piedi: teme queste domande perchè non saprebbe cosa rispondere visto che il trombone di “quelli di prima” è oramai sfiatato.
Marco Possanzini, Segretario Sinistra Italiana X Municipio