La Collezione P/E 2019 dello stilista Vittorio Camaiani denominata “Sotto il segno dei pesci” è stata presentata, in anteprima, nella splendida cornice della Coffee House di Palazzo Colonna, a Roma, lo scorso 30 Marzo.

Una collezione con la quale il couturier ci conduce in un viaggio, che dalla natìa San Benedetto del Tronto, a vele spiegate, ci conduce sino alle isole Greche che punteggiano il Mare Egeo. Le Cicladi, Santorini, Paros e Amorgos, sono i porti d’approdo di questo nuovo viaggio; all’architettura di questi luoghi inondati dal sole e baciati dal mare Vittorio ha tratto l’ispirazione per le sue nuove creazioni.

I pesci, veri signori del mare, motivo predominante in questa collezione ed ispirato dal mosaico della Palazzina Azzurra di San Benedetto del Tronto, sono il pretesto iconografico e segnano l’orizzonte degli eventi attorno al quale ruota l’intera collezione.

Il Vittorio onirico ci prende per mano e, quasi come fosse un moderno Caronte, ci conduce sulle imbarcazioni dei pescatori greci che, plasticamente, solcano le acque che cingono in un morbido abbracciano luoghi di una bellezza millenaria.

Scopriamo così i colori del mare: dal bianco della spuma creata delle onde che si infrangono sulla prua delle imbarcazioni passando dall’azzurro del mare sotto costa sino al blu intenso, e misterioso, delle profondità marine.

I suoi capi si arricchiscono di dettagli che sono elemento sostanziale del vivere e lavorare in mare: corde che ornano gonne, cingono pantaloni, affiorano sulle tuniche da sempre presenti e che contraddistinguono la cifra stilistica di Vittorio. Ritroviamo, inoltre, un altro elemento imprescindibile del concetto più puro del navigare: le vele. Morbide, leggere, armoniose, geometrie quasi eteree ed impalpabili, modellate da quella brezza che Vittorio ha saputo catturare ed addomesticare soggiogandola in un drappeggio che dona freschezza e fa respirare i suoi capi.

Dopo averci fatti cullare dall’indole mansueta di quelle acque, Vittorio ci conduce a terra, a Santorini. Lì, nel villaggio di Ià (o Oia) tastiamo con i nostri sandali i manufatti di quel luogo, cristallizzato nel tempo, assaporiamo l’audace pendenza delle sue scalinate, ci inerpichiamo per godere appieno delle cupole delle Chiese sormontate da Croci che Vittorio ci ripropone sia nei suoi capi iconici che nei meravigliosi cappelli, dai differenti colori, che avrebbero, senza ombra di smentita alcuna, entusiasmato la sua amica e musa ispiratrice, la compianta Marina Ripa di Meana.

Con la Collezione P/E 2019, Vittorio Camaiani propone una donna raffinata ed elegante, mai sopra le righe. La Donna Camaiani è dinamica, intraprendente, autoironica, rispettosa delle tradizioni ma con lo sguardo rivolto verso la modernità, pratica ma, allo stesso tempo, estremamente attenta ai dettagli con i quali interagisce per rendere ancor più evidente il suo carisma e la sua personalità. Descrivere, per vocaboli, i capi creati dal couturier risulterebbe essere un mero esercizio bibliografico, una sorta di fredda enumerazione. Vittorio ci ha, da tempo, abituato, con le sue collezioni, ad un concetto di moda che, pur restando ancorata a dei principi imprescindibili e condivisibili si rinnova e rinvigorisce, cresce e si evolve, si trasforma, mai uguale a se stessa, mai ripetitiva, che si coniuga in una sorta di caleidoscopio. In qualche modo, il Maestro continua a stupirci inventando, come se estraesse ogni volta un coniglio diverso dal cilindro, un concetto di Donna che non è la modella che troviamo impressa sulle pagine patinate delle riviste specializzate ma è la Donna che è in noi, è la Donna che siamo tutte noi, la Donna che vuole vestire capi che la accarezzino e non la costringano, che la faccia sentire a proprio agio anche al di fuori delle scene mondane

Questa è la ragione per cui per capire ed apprezzare la moda di Vittorio Camaiani, non basta leggere un articolo o questo articolo; bisogna, assolutamente, indossare i suoi capi, sentirli scivolare sulla pelle, farsi accarezzare dalle sue sete dipinte a mano, vestire le sensazioni che sottendono al processo creativo di questo piuttosto che di quel capo perché, come amo ripetere: Un Camaiani è un Camaiani.

Michela Cossidente

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