Aggiornamento: 24 marzo 2021 – Periodo di riferimento: 15/3/2021-21/3/2021

  

L’incidenza a livello nazionale è ancora molto elevata. Alla luce della predominanza di alcune varianti virali a maggiore trasmissibilità è consigliato mantenere la drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone e della mobilità.

L’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,08 (range 0,93– 1,21), in lieve diminuzione rispetto alla settimana precedente.

Il numero complessivo di persone ricoverate in terapia intensiva è ancora in aumento con un tasso di occupazione a livello nazionale sopra la soglia critica. Si osserva un analogo andamento per le aree mediche.

I dati di incidenza, trasmissibilità ed il forte sovraccarico dei servizi ospedalieri richiedono di mantenere rigorose misure di mitigazione nazionali accompagnati da puntuali interventi di mitigazione/contenimento nelle aree a maggiore diffusione.

È fondamentale che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e di rimanere a casa il più possibile. Si ricorda che è obbligatorio adottare comportamenti individuali rigorosi e rispettare le misure igienico-sanitarie predisposte relative a distanziamento e uso corretto delle mascherine. Si ribadisce la necessità di rispettare le misure raccomandate dalle autorità sanitarie compresi i provvedimenti quarantenari dei contatti stretti dei casi accertati e di isolamento dei casi stessi.

Punti chiave:

  • Si riporta una analisi dei dati relativi al periodo 15-21 marzo 2021. Per i tempi che intercorrono tra l’esposizione al patogeno e lo sviluppo di sintomi e tra questi e la diagnosi e successiva notifica, verosimilmente molti dei casi notificati in questa settimana hanno contratto l’infezione tra fine febbraio ed inizio marzo.
  • Si osserva, dopo varie settimane di aumento, una iniziale diminuzione nella incidenza rispetto alla settimana precedente (240,3 per 100.000 abitanti (15/03/2021-21/03/2021) vs 250,0 per 100.000 abitanti (08/03/2021-14/03/2021), dati flusso ISS. L’incidenza, comunque, resta elevata e ancora lontana da livelli (50 per 100.000) che permetterebbero il completo ripristino sull’intero territorio nazionale dell’identificazione dei casi e tracciamento dei loro contatti.
  • Si osserva un miglioramento complessivo del rischio, sebbene complessivamente ancora alto. Cinque Regioni (Friuli Venezia-Giulia, Lazio, Piemonte, Puglia e Toscana) hanno un livello di rischio alto secondo il DM del 30 Aprile 2020. Tredici Regioni/PPAA hanno una classificazione di rischio moderato (di cui dieci ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) e tre hanno una classificazione di rischio basso (Basilicata, Campania, e la Provincia Autonoma di Bolzano). Tredici Regioni/PPAA hanno un Rt puntuale maggiore di uno. Tra queste, una Regione (Valle d’Aosta) ha una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo 4, e un’altra (Calabria) ha una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo 3. Otto Regioni hanno una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo 2. Le altre Regioni/PPAA hanno una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo uno.
  • Rimane alto il numero di Regioni/PPAA che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e/o aree mediche sopra la soglia critica (12 Regioni/PPAA vs 13 della settimana precedente). Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale è complessivamente in aumento e sopra la soglia critica (39% vs 36% della scorsa settimana). Il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è ancora in aumento da 3.256 (16/03/2021) a 3.546 (23/03/2021). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale è anche in aumento e sopra la soglia critica (43%) con un forte aumento nel numero di persone ricoverate in queste aree: da 26.098 (16/03/2021) a 28.428 (23/03/2021).
  • Tutte le Regioni/PPAA, tranne sei, hanno riportato allerte di resilienza. Una di queste (Puglia) riporta molteplici allerte di resilienza.
  • In leggera diminuzione il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (53.837 vs 54.964 la settimana precedente). La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è 33,8%. Invece, il 42,2% dei casi sono stati rilevati attraverso la comparsa dei sintomi. Infine, il 24,0% attraverso attività di screening.