Riprende, dopo la pausa estiva, il progetto Focus Young Mediterranean and Middle East Choreographers, la rassegna che riunisce 14 festival tra le più significative strutture italiane dedite alla danza contemporanea, e fa tappa al festival Corpografie di Pescara domenica 2 settembre, all’interno dello Spazio Matta. Ad esibirsi stavolta saranno due coreografi provenienti da Paesi che stanno vivendo in questo periodo una situazione storico-umanitaria decisamente complicata: l’Iran e la Siria. Apre infatti l’iraniano Sina Siberi che, con PRELUDE TO PERSIAN MYSTERIES, propone modelli di ricerca tra possibili percorsi di un passato invisibile e un presente frammentato, affidandosi al rituale della musica tradizionale persiana e alle nozioni spirituali del libro di Avesta. A seguire, DISPLACEMENT, nel quale il danzatore siriano Mithkail Algzhair costruirà, da solo e in trio, una scrittura fisica sulla sua condizione socio-spaziale di corpo lacerato in costante migrazione forzata dalla sua terra. La relazione del corpo con lo spazio, oltre a generare il pensiero coreografico, quindi il linguaggio del pensiero fisico, determina le diverse esperienze ed interferenze che il corpo vive con lo spazio inteso come entità culturale, luogo di tradizioni ed elaborazione delle stesse – dichiara la coreografa e fondatrice del gruppo Alhena Anouscka Brodacz, direttrice artistica di “Corpografie”. Nell’ambito della nostra manifestazione siamo felici di ospitare due artisti che, con i propri vissuti estremi, ci offrono un altro spaccato di questa relazione spazio-fisica, attraversando geografie distanti e mettendo il corpo nella necessità di sperimentare esperienze diverse generate da culture differenti. Da ricordare che anche queste performances, come le altre all’interno di Corpografie, saranno seguite dal laboratorio permanente “Dansomanie”, a cura di Cristina Squartecchia, nel quale sarà possibile per gli spettatori curiosi rielaborare liberamente le proprie suggestioni ed interpretazioni in diretta su teatroespettacolo.org.
Nato con l’obiettivo di favorire la conoscenza e lo scambio di pratiche performative tra gli artisti stranieri e le realtà del territorio italiano legate al mondo della danza, il Focus, alla sua seconda edizione, ha già ottenuto consensi e partecipazione attive di pubblico con gli artisti in numerose regioni italiane all’interno dei festival coinvolti. Prossime tappe saranno l’Emilia Romagna (Danza Urbana), la Toscana (Anghiari Dance Hub), la Sicilia (Scenario pubblico), la Basilicata (Città 100 scale) e il Lazio (Teatri di Vetro), dove si concluderà il 27 settembre.

***

Sina Saberi
MaHa/ Sina Saberi, Prelude to Persian Mysteries

Ideazione artistica, coreografia e interpretazione : Sina Saberi
Musiche : Aliakbar Moradi, Keyhan Kalhor
Elaborazione del suono e mix: Farbod Maeen
Costumi: Reza Nadimi
Disegno luci:  Ali Kouzehgar
Produzione MaHa Collective, Iran

“Eco delle anime turbolente del mondo;
Umano, questo corpo celeste di verità.
I miei segreti, conferisco al tuo risveglio
E questo rituale di luce;
Di terra, vento, acqua e fuoco.”

“Il punto di partenza era la necessità di muoversi. ‘Persian Mysteries’ è un progetto di ricerca che va alla ricerca di possibili percorsi tra un passato invisibile e un presente frammentato. Si basa sulla musica tradizionale persiana, sugli antichi rituali persiani dell’era zoroastriana e sulle nozioni spirituali del libro di Avesta. In termini di movimento, cerca di esplorare e scoprire come potrebbe essere oggi la danza persiana contemporanea a partire dal vuoto di 40 anni nell’esistenza di questa forma d’arte in Iran. Preludio a “Persian Mysteries” ha la forma di un rituale e costituisce la prima fase di un progetto in divenire. Questa creazione è stata presentata per la prima volta a Teheran nel marzo 2016 come una delle opere del primo festival iraniano “Body Movement”, avviato dal collettivo di artisti MaHa, e successivamente a Beirut all’interno di Moultaqa Leymoun/Arab dance platform 2016. A questo sono seguite numerose repliche in altri paesi.”

Sina Saberi
Proveniendo da una formazione in letteratura, inizia la carriera nel campo dell’istruzione e lavora come insegnante / traduttore tra il 2006 e il 2012. Nel 2012, entra nell’Agenzia per i rifugiati delle Nazioni Unite a Teheran dove rimane per un anno. Durante questo periodo, seguendo il suo interesse per le arti dello spettacolo, approfondisce lo studio del teatro e fa l’attore per circa un anno. Presto però sviluppa un interesse per il teatro fisico attraverso la formazione con Jacques Lecoq e Laleh Alavi e subito dopo, con il coreografo iraniano Atefeh Tehrani, con il quale si avvicina alla danza contemporanea. Il suo interesse per il corpo, il movimento e la danza cresce e inizia a cercare risorse che gli permettano di approfondire le conoscenze di questa disciplina che subito dopo la rivoluzione islamica del 1979 in Iran è stata relegata in una condizione difficile e molto poco chiara. Questo vuoto di almeno 40 anni è diventato l’argomento della sua pratica come artista di danza. Insieme a un gruppo di giovani artisti indipendenti inizia a studiare l’arte nel suo contesto più globale. Da questa esperienza è nato un piccolo collettivo di danza chiamato MaHa. Nel 2015, decide di condividere le scoperte con il pubblico attraverso una performance privata chiamata “No. 3, Teheran ‘. Successivamente inizia a contattare la comunità internazionale di danza per avere l’opportunità di presentarsi alla scena della danza iraniana contemporanea. Attraverso l’incontro con Omar Rajeh, direttore di Maqamat Dance Theatre e del Beirut International Festival of Dance/Bipod, avvia una collaborazione con Maqamat Dance Theatre, che lo porta alla prima collaborazione internazionale chiamata Zaafaran. Nel marzo 2016, riesce finalmente ad organizzare “Body Movement” il primo festival ufficiale di danza in Iran.

***

Mithkal Alzghair
Displacement

Progetto coreografico in due parti: Solo + trio

coreografia: Mithkal Alzghair
interpreti: Rami Farah, Shamil Taskin, Mithkal Alzghair
consulenza drammaturgica : Thibaut Kaiser
disegno luci : Séverine Rième
co-produzione: Godsbanen – Aarhus (Danemark)/Musée de la Danse-CCN de Rennes et de Bretagne / the foundation AFAC / Les Treize Arches-Scène conventionnée de Brive.
Con il supporto di: Centre National de la Danse – Pantin, France, Studio Le Regard du Cygne,
Théâtre Louis Aragon, scène conventionnée danse de Tremblay-en-France

Displacement /Trio
In questa creazione la mia ricerca è incentrata sul patrimonio delle tradizioni della cultura siriana. Cerco di capire le fonti da cui vengono le danze tradizionali, il processo di imprinting ma anche di diffusione che ne sono alla base. Parto dalla realtà sociale e politica che ha contribuito alla creazione di questo patrimonio: il patrimonio militare, il patrimonio dittatoriale, l’eredità dei regimi autoritari, la rivoluzione, la guerra e infine lo “spostamento”. La necessità di questa creazione è legata a ciò che oggi riguarda lo “spostamento” e più in generale la migrazione, le violenze, gli omicidi, i massacri, i conflitti e le rivoluzioni che imperversano in Medio Oriente. Il mio obiettivo è identificare “l’identità” del corpo siriano a partire dal suo patrimonio culturale riconosciuto, vissuto e costruito per capire come sono iniziati questi eventi che scuotono quelle aree geografiche. Sono interessato all’eredità culturale di questo corpo “Siriano”. La formazione del mio corpo è avvenuta sotto il dominio dell’autorità religiosa, politica e militare. Anche la danza popolare, che pure mi ha fortemente influenzato, è stato un modo per rafforzare le radici, che sono la mia eredità culturale. Questa contraddizione tra le radici e lo spostamento è un problema che riflette la realtà di tutti i rifugiati siriani. Riassume la situazione degli sfollati, per i quali l’eredità diventa un fardello pesante da portare in questo nuovo contesto in cui vivono: il neoliberismo della società occidentale. Parlo di me stesso e di persone che sono direttamente colpite dalla guerra. Qual è l’identità di una società che si è formata sotto il dominio e la dittatura coloniale? E’ diversa da quella di chi ha vissuto la guerra e la migrazione? Dov’è lo spazio di libertà per questi corpi? Quali sono i vincoli e le ideologie che sono oramai parte di noi e come possiamo affrontarli?

Displacement/Solo
Ho testato fisicamente su di me l’urgenza dello “spostamento”  forzato, la fuga, lo stare in attesa prima della partenza, l’esilio…. Lasciare un territorio costruito da un’intera comunità, incluso me stesso, lasciando anche abitudini, relazioni e impegni. Il cambiamento ha prodotto effetti (incidenti,  disastri …) che mi hanno costretto a spostarmi. È proprio questa l’idea di spostamento che io sperimento su me stesso attraverso questa creazione. Quale può essere il movimento quando non è volontario? Che cosa è quel corpo che è costretto a muoversi, o a volte a rimanere immobile? Come si muove l’individuo dopo essersi trasferito in un nuovo contesto che gli impone di rimodellare il suo territorio, per tentare di ricostruirlo, e quindi ricreare una nuova identità, che forse dovrà però lasciare di nuovo? Questo è un processo permanente di costruzione e decostruzione. Questo assolo affronta temi quali lo “spostamento”, forzato o volontario che sia, l’urgenza o la costrizione a muoversi, il bisogno di partire e l’ansia di non poter fare ritorno. Ciò che mi interessa è la relazione tra i due luoghi, quello originale e quello che abbiamo dovuto scegliere, che produce un corpo lacerato. Non siamo più nel primo luogo, e nello stesso tempo è impossibile costruirne uno nuovo. Sentire che siamo in un peregrinare senza fine, che essere in transito diventa il nostro stato quotidiano. Siamo bloccati tra il punto di partenza e di arrivo, proprio lì in mezzo.

Mithkal Alzghair
Nato in Siria nel 1981, è danzatore e coreografo. Vive e lavora in Francia (Parigi), paese che gli ha riconosciuto lo status di “rifugiato”. Si è formato tra l’oriente (Higher Institute of Dramatic Art a Damaso/Siria) e l’occidente (master di studi coreografici “ex.e.r.ce” presso il Centro Nazionale Coreografico di Montpellier/Francia). Dopo questa esperienza all’estero non ha potuto fare ritorno in patria perché devastata dalla guerra. Danza per molti coreografi, tra gli altri, recentemente, grazie al progetto Europeo CRASK, ha collaborato con la compagnia italiana  In-Occula. Nel marzo 2016 crea Displacement, composto da un solo e un trio, con il quale vince il premio  “Danse élargie”, organizzato dal Théâtre de la Ville di Paris e dal Museum of Dance / CCN Rennes et de Bretagne.

***

ACS – ABRUZZO CIRCUITO SPETTACOLO / FESTIVAL CORPOGRAFIE  PESCARA

Costituita nel 2002, l’ACS lavora negli anni in contesti disparati, dalla formazione coreutica e teatrale, all’organizzazione di festival ed eventi. Con l’ideazione del Festival Interferenze, incursioni di arte urbana, che vede nel 2017 la sua XII edizione, vince 2 diversi Bandi dell’Unione Europea, Fondo Cultura 2007/13 e si apre al panorama internazionale,  entrando in partenariati di grande rilevanza come il network mondiale Dancing Cities e la Rete AnticorpiXL. Finanziata già dall’anno 2013 dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo quale Ente di Promozione per la Danza, dal 2015 viene riconosciuto come Circuito Regionale. Oggi ACS opera in 35 comuni della Regione Abruzzo organizzando stagioni, rassegne e festival a carattere multidisciplinare. Nell’ambito della danza continua ad avere un forte impatto sul territorio attraverso le numerose residenze artistiche che annualmente offre a coreografi italiani e stranieri e grazie a Festival di danza nelle città di L’Aquila, Pescara e Teramo.  Il Festival Corpografie, ideato da Anouska Brodacz, rientra dal 2016 nelle programmazioni di ACS che lo arricchisce di spettacoli e contenuti. Si tiene annualmente allo Spazio Matta di Pescara e prevede nel mese di settembre la programmazione di 15/18 spettacoli di danza emergente, di ricerca, anche legati  all’uso di nuove tecnologie.

Eleonora Coccagna
Solista internazionale dal 1994 al 2001. Direttore dal 2002 dell’attuale ACS Abruzzo Circuito Spettacolo, oggi riconosciuto dal MiBACT nel 2013 come ente di promozione per la danza e nel 2015 come Circuito regionale. Dal 2006 dirige 12 edizione di Interferenze, incursioni di arte urbana, un Festival di danza urbana che si svolge a Teramo e che ospita compagnie di grande spessore artistico nel panorama internazionale. Nello stesso anno crea a Teramo il Teatro Spazio Electa, un centro multifunzionale per l’arte contemporanea, una struttura che ospita rassegne di nuovi linguaggi e giovani autori e un centro di alta formazione per danzatori.

www.acsabruzzo.it
Infoline: +39 380 3322179 – galhena@tin.it

FOCUS YOUNG MEDITERRANEAN AND MIDDLE EAST  CHOREOGRAPHERS
è un’iniziativa concepita ed in collaborazione tra:

ACS – Abruzzo Circuito Spettacolo (Festival Corpografie) – Pescara
Associazione Armunia (Festival Inequilibrio) – Castiglioncello (LI)
Associazione Culturale Basilicata 1799 (Città delle 100 scale Festival) – Potenza e Matera
Associazione Culturale Danza Urbana (Danza Urbana Festival) – Bologna
Associazione Culturale Mosaico Danza (Festival Interplay) – Torino
Associazione Triangolo Scaleno (Festival Teatri di Vetro) – Roma
C.L.A.P.Spettacolodalvivo (La Strada Festival) – Brescia
Anghiari Dance Hub – Anghiari (AR)
Cross Festival – Verbania (VCO)
Fondazione Fabbrica Europa per le Arti Contemporanee (Festival Fabbrica Europa) – Firenze
La MaMa Umbria International (in collaborazione con Festival dei 2Mondi) – Spoleto (PG)
Marche Teatro (Inteatro Festival – rassegna Marche Teatro Danza) – Polverigi (AN)
Scenario Pubblico / Compagnia Zappalà Danza – Catania
Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza (Festival Danza in Rete) – Vicenza

#FYMMEC
Pagina FB: https://www.facebook.com/FYMMEC/