Domenica 26 maggio si terranno le elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo e Lorenzo Proia, giovane storico e autore de ‘Acilia Partigiana. Eroi venuti dal Popolo’, il primo libro che tratta, grazie a un accurato lavoro di ricerca documentale, della Resistenza nel X Municipio, ad Ostia ma soprattutto ad Acilia, che fu guidata dai Fratelli Lido e Nello Duranti, di cui Proia è nipote, decide di lanciare un messaggio forte contro il razzismo e per la salvaguardia della democrazia in Italia.

“Ci troviamo – spiega Lorenzo Proia, che è anche esponente del Partito Democratico oltre che dirigente di Spazio Berlinguer – di fronte ad elezioni cruciali. I cosiddetti sovranisti, che altro non sono che i nazi-fascisti del Nuovo Millennio, intendono ‘espugliare’ la Fortezza Europa al fine di disintegrarla. L’Europa, il processo di integrazione europea, pur con tutti i suoi limiti derivanti dalla burocrazia e dall’accento posto quasi esclusivamente a tematiche economicistiche, ci ha donato 70 anni di Pace, che i Paesi fuori dall’Unione non a caso non hanno affatto sperimentato. Da diversi anni, bene o male dalla crisi del sistema capitalista iniziata nel 2008, è in atto un’aggressione violenta da parte dei cosiddetti Sovranisti, che già sono riusciti a provocare il voto sulla cosiddetta Brexit, che rischia di dividere (si guardi all’Irlanda e alla Scozia, oltre che ai giovani che si sono pentiti) invece di unire i Popoli, oltre che creare maggiore povertà”.

“Qui in Italia – prosegue Proia – abbiamo un fenomeno inquietante, quello della Lega, che guidata dal carismatico Matteo Salvini vorrebbe proporsi alla guida di una diversa visione di Occidente, non legato ai valori della Uguaglianza, della Pace, della Solidarietà e del Progresso, bensì a quelli della chiusura, del rigetto del diverso, della violazione dei Diritti Umani, di una delirante concezione della sfera dell’intimità che arriva a far partecipare esponenti della Lega a Congressi medioevali in cui i relatori si dicono favorevoli a brutalità come la pena di morte per gay e lesbiche. Il momento è grave. Molti non si rendono conto di questa gravità, gli intellettuali sembrano voci isolate: Eugenio Scalfari, ad esempio, parla di un Salvini che mira ad essere un dittatore e da molti viene segnalato il pericolo di ritorno al Fascismo che noi come Progetto Duranti stiamo attivamente contrastando con ogni mezzo possibile”.

“Io credo che i Sovranisti, i nuovi nazi-fascisti, non espugneranno l’Europa, ma occorre una risposta forte nella quale le masse vengano incontro agli uomini di Cultura che praticamente all’unisono contrastano questa deriva xenofoba – conclude Proia –. Forse ci sarà un primo partito xenofobo, spero di no, ma l’importante è che ci sia anche e soprattutto una forte opposizione. Perché in presenza di opposizioni forti non possono formarsi guerre e dittature, ciò che avvenne prima dei processi 1943-48, ai cui principi dobbiamo ispirarci, i Principi dei Diritti. Ognuno è libero di votare secondo coscienza e fede politica, è importante la pluralità e io guardo con interesse sia a una possibile separazione del Movimento 5 Stelle dalla Lega, perché tra i M5S vi sono tanti sinceri antifascisti, sia al riemergere in chiave elettorale delle Sinistre radicali, con liste come La Sinistra che unisce da Rifondazione Comunista a Sinistra Italiana, che spero abbia molti voti per controbilanciare la tendenza al centro della lotta ai Sovranisti. Ma, da democratico, mi sento di esprimere una opinione personale specifica: Nicola Zingaretti ha scelto qui nel Centro due candidature coraggiose: Pietro Bartolo, medico di Lampedusa e il Sindacalista di origine senegalese Mamadou Sall, esponente fiorentino della CGIL. Resistenzialmente io vorrei invitare, a titolo squisitamente personale, a votare per loro due e a informarsi su questi due uomini. Diamo un segnale forte contro il razzismo, il fascismo, il nazismo addirittura, e soprattutto cerchiamo di dare una risposta di Civiltà al vero e proprio Olocausto che noi cittadini ricchi stiamo facendo pagare all’Africa, ascoltiamo le parole di Gad Lerner che parla di secondo Olocausto, di fronte al quale non abbiamo attenuanti dato che, come dice Gad, noi questa volta sappiamo, sappiamo tutto. Viviamo in tempi epocali, occorre coraggio”.