Prosegue lenta ma costante la risalita del livello del lago di Bracciano, giunto a -144cm rispetto allo zero idrometrico*.
Dal lavoro di monitoraggio dei fossi tuttora in corso, effettuato negli ultimi mesi in collaborazione con Enea e con il geologo Alessandro Mecali, emerge che in questa fase, anche a distanza di qualche giorno dagli eventi piovosi degni di nota, l’apporto dei fossi e della falda superficiale è in grado, in assenza di prelievo, non solo di compensare la naturale evaporazione del lago, ma di far proseguire, seppur lentamente, la sua risalita. Questo effetto positivo a breve e medio termine delle piogge sul livello del lago evidenzia come il contributo delle falde superficiali, ormai completamente cariche, si sia accentuato rispetto ai primi mesi di quest’anno, nei quali il lago risaliva puntualmente in occasione delle piogge ma rimaneva sostanzialmente fermo nei giorni successivi. Osservando gli andamenti del livello idrometrico degli ultimi 100 anni, il mese di maggio è, tranne rare eccezioni, l’ultimo mese di risalita del livello idrometrico prima della naturale flessione estiva. Analogamente, il livello idrometrico raggiunge in genere il picco negativo nel mese di ottobre. Il livello raggiunto dal lago oggi (-144cm) è lo stesso rilevato il 23 giugno 2017. Gli studi e i monitoraggi effettuati, in conclusione, se da un lato infondono un discreto ottimismo, dall’altro evidenziano con assoluta chiarezza l’importanza di mantenere fermi i prelievi per non vanificare quello che la natura si sta lentamente e faticosamente riprendendo. *Il livello di “zero idrometrico” (163,04 slm) è stato imposto dal Parco nel 2004, equivalente alla soglia dello sfioratore sul fiume Arrone, presso Castello Vici (Anguillara Sabazia). (Nell’immagine, il perfetto allineamento delle tre aste idrometriche installate dal Parco sui moli di attracco della Motonave Sabazia II nei tre Comuni del Parco, fotografati questa mattina da Alessandro Mecali).