Nell’udienza di ieri presso il Tribunale Superiore delle Acque, il Giudice ha ritenuto di rinviare ogni decisione nel merito a luglio 2019: nei prossimi mesi le controparti potranno presentare ulteriori memorie a supporto delle rispettive tesi. Il fronte istituzionale, composto dal Parco, dai tre Comuni del lago e dal Consorzio, prendendo atto della decisione di rinvio, sottolinea positivamente quella di fatto è una conferma dell’efficacia del provvedimento di interruzione del prelievo dal Lago di Bracciano: il lento ma inesorabile percorso di recupero del suo stato di salute, che come previsto richiederà ancora qualche anno, viene così mantenuto nelle mani dei soli processi naturali. Sempre ieri è stato svolto un nuovo sopralluogo senza preavviso (il quarto da inizio ottobre ad oggi) presso il Nuovo Acquedotto di Bracciano in loc. Marmotta, potendo certificare che il prelievo è tuttora interrotto. Resta sempre in primo piano anche il monitoraggio dei dati: il livello del lago si trova oggi a -161cm rispetto allo zero idrometrico*, con un saldo positivo di 32cm nell’ultimo anno: l’8 novembre 2017 si trovava infatti a -193cm, registrando invece, in quell’occasione, un saldo negativo di un metro esatto rispetto all’anno precedente (l’8 novembre 2016 si trovava a -93cm). Perfettamente in linea con le previsioni degli esperti, il lago sta dunque rispettando il suo andamento naturale, fatto di oscillazioni positive in risposta alle piogge e di oscillazioni negative per l’evaporazione indotta dai forti venti, in particolare tramontana e scirocco e, nel periodo estivo, anche dalle alte temperature.
*Il livello di “zero idrometrico” (163,04 slm), imposto dal Parco nel 2004, è equivalente alla soglia dello sfioratore sul fiume Arrone, presso Castello Vici (Anguillara Sabazia).