Nonostante ci sia bisogno di liberare arenile, i rottami nella concessione Nuova Pineta-Pinetina sono ancora li e sull’occupazione fuori concessione del Battistini nessuno interviene.
Il rapporto di Legambiente sulle spiagge italiane non lascia spazio a dubbi. Meno del 50% delle spiagge del nostro paese sono libere e il 10% sono addirittura sottoposte a divieto di balneazione. Questi dati dovrebbero farci riflettere e tanto anche. Il grave quadro nazionale diventa drammatico sul nostro litorale. Sul mare di Roma, lo denunciamo da tempo, nonostante ci sia la necessità di liberare arenile, nessuno muove un dito. Nel tratto urbanizzato di Ostia le pochissime spiagge libere che ci sono, prive di servizi e troppo spesso lasciate dall’Amministrazione in condizione di inaccessibilità e pericolosità come accade all’ex Amanusa, sono prese d’assalto dai turisti e dai romani che non possono fare altro che adeguarsi allo stato dei luoghi. Le stesse amministrazioni capitolina e municipale ammettono da tempo, ma solamente a parole, la necessità di liberare arenile per raggiungere la famigerata meta del 50% di spiagge libere rispetto a quelle in concessione così da poter fare i bandi per i servizi di spiaggia. Nonostante le intenzioni non si muove un dito che sia uno, legittimando di fatto quei concessionari che considerano il mare e le spiagge una proprietà privata dove tutto è consentito. Eppure di interventi da fare ce ne sarebbero tanti. Le famose decadenze delle concessioni di cui non si ha più notizia e di cui nessuno parla più, nemmeno il “multimediale” Paolo Ferrara che fra un selfie e un altro ha dimenticato quanto dichiarava in campagna elettorale, sono scomparse nel porto delle nebbie insieme a tutti gli abusi fatti e le illegalità commesse su demanio marittimo. Nella concessione Nuova Pineta-Pinetina troneggia ancora la famosa “area tecnica”, praticamente una estesa discarica a tutti gli effetti, su demanio marittimo, piena di rottami di ogni tipo visibili dalla strada nonostante una protezione, fra l’altro non consentita dall’Ordinanza Balneare, che “il guardo esclude”. La stessa commissione municipale ambiente, dopo una “visita” in loco, ci sembra non abbia prodotto alcun tipo di iniziativa. Si è presa visione, stop. Poi c’è l’occupazione abusiva dello Stabilimento Battistini che, oltre alla recente vicenda del sequestro di un milione di euro per frode allo Stato, occupa circa 8 mila metri quadri di arenile fuori concessione. L’Amministrazione Municipale e Capitolina, compreso l’Ufficio Demanio, conoscono benissimo queste situazioni ma nonostante tutto, nonostante sia passato più di un anno, nonostante siamo in presenza di un ingente danno erariale, nessuno è mai intervenuto. Non parliamo poi dell’Ordinanza Balneare, del Codice della Navigazione e della Costituzione della Repubblica Italiana, troppo spesso impunemente e sistemicamente violate nelle concessioni demaniali marittime dai concessionari che, probabilmente, non temono alcun tipo di provvedimento e considerano nei fatti il mare e le spiagge come una proprietà privata. Le concessioni sono tutte, tutte, scadute ma nonostante questo il Governo Lega/M5S sta predisponendo l’iter per prorogarle illegittimamente magari mascherandole da bando pubblico fatto ad hoc. Ovviamente l’argomento nemmeno viene sfiorato dall’amministrazione municipale e capitolina che proseguono nella logica del selfie e dello slogan come nulla fosse. I cittadini saranno per l’ennesima volta “cornuti e mazziati” ma questo non interessa a chi governa la città e il Municipio, meglio la promessa, lo slogan, piuttosto che portare avanti un battaglia di giustizia che vede dall’altra parte della barricata la potentissima lobby dei balneari. A tutto questo dobbiamo dire basta, una volta e per tutte. La nostra battaglia contro le proroghe delle concessioni, contro tutti gli abusi sul demanio marittimo, contro le violazioni delle norme, contro l’esclusione, non si ferma. Il mare e le spiagge devono tornare ai legittimi proprietari: i cittadini.