Desidero rivolgere il mio saluto più cordiale a tutti i partecipanti alla XXXII edizione del Festival internazionale di cinema e televisione Eurovisioni. Sono certo che questa iniziativa potrà fornire interessanti spunti di riflessione e di dibattito sul processo riformatore dei sistemi esistenti in materia di fornitura di servizi di media audiovisivi in Europa, passaggio cruciale di un più ampio progetto di integrazione culturale. Si tratta di un approfondimento che rilancia, sul piano nazionale, l’esigenza di intensificare un sempre più ambizioso impegno volto a fare del patrimonio audiovisivo del Paese non soltanto un potente canale di buona informazione, ma anche, e soprattutto,  uno strumento di innovazione, di trasparenza e, dunque, di democrazia. Sono temi che considero particolarmente cruciali e che ho avuto modo di approfondire anche nel mio precedente ruolo di Presidente della Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e  la vigilanza dei servizi radiotelevisivi. Sul piano delle Istituzioni, sono convinto che il Parlamento, espressione per eccellenza della volontà popolare, debba per primo avvalersi di tutti i mezzi audiovisivi utili a sperimentare una progressiva apertura comunicativa, di avvicinamento ai cittadini, di visibilità politica e istituzionale. Al riguardo, desidero ricordare che la Camera dei deputati realizza, attraverso il suo Ufficio stampa, diversi prodotti editoriali e audiovisivi rivolti ai cittadini. Il canale satellitare assicura la trasmissione in diretta di tutte le sedute dell’Assemblea e la trasmissione,  in diretta o in differita, di audizioni delle Commissioni, eventi a carattere istituzionale, documentari, materiali di archivio e programmi autoprodotti mentre i lavori dell’Aula possono essere seguiti in diretta anche sulla webtv del sito della Camera. Ciò a conferma di un percorso verso un’interpretazione del ruolo del Parlamento più vicino ai cittadini, capace di promuovere strategie e interventi, non soltanto normativi, in una più ampia prospettiva culturale e, soprattutto, con modalità comunicative sempre più moderne ed efficaci. I mezzi audiovisivi possono essere, a pieno titolo, tra i più efficaci strumenti di progresso culturale della società, di maturazione della consapevolezza civile,  di demolizione delle barriere e di avvicinamento tra il mondo delle Istituzioni e della politica da un lato e dei cittadini dall’altro. Le tecnologie comunicative hanno cambiato la nostra società. Ciò rappresenta una sfida e, al tempo stesso, un’opportunità. In tal senso, un sistema audiovisivo non condizionato da interessi di parte, autenticamente al servizio della collettività come strumento di conoscenza, può e deve diventare una cifra peculiare della democrazia del nostro Paese, in prospettiva di un ruolo sempre più consapevole e attivo dei cittadini nella società e anche di un’immagine nel mondo del nostro Paese consolidata nei suoi tratti di integrità, affidabilità e, dunque, di autorevolezza culturale e civile.
Roberto Fico