Il contributo scientifico e culturale  con Ecm per intensificare la conoscenza e l’aggiornamento professionale,la solidarietà contro le fobie, i pregiudizi e risolvere le emergenze sanitarie; ”Nel mondo ci sono 1 miliardo e 100 milioni di persone che non hanno documenti per provare la loro identità come rifugiati,Sfollati e profughi.”
Nel corso del convegno del 19 Ottobre presso l’Ordine dei Medici di Roma si è discusso a 360° di migrazione e delle patologie più frequenti. I Migranti come ribadisce Foad Aodi, Consigliere e Coordinatore Area Rapporti con i Comuni e Affari Esteri dell’Omceo di Roma ,Membro Gdl Salute Globale e registro esperti presso la Fnomceo e responsabile scientifico del convegno le patologie più frequenti tra i migranti e le emergenze sanitarie-sono vittime del disagio economico e sociale e delle guerre nel mondo ,va difeso il principio dei “diritti e doveri” e ribadisce, come è inserito nel manifesto dell’Omceo “Sanità e integrazione per una salute Globale “ rilanciato durante il convegno ,che vanno difesi i minorenni ,bambini e donne , compresa la circoncisione non curativa (preventiva) che deve essere fatta da medici e in strutture sanitarie autorizzate e non affidarsi mai ai santoni e alla circoncisione clandestina e “fai da te” che per fortuna sta in diminuzione secondo le nostre statistiche e di  non confonderla  con la mutilazione genitale femminile che va combattuta e non va eseguita in Italia.
Il convegno è stato aperto dalla relazione del dott. Francesco Pugliese, direttore del DEU dell’ospedale S. Pertini, che ha ribadito come “Il patrimonio di salute sia integro all’arrivo in Italia, ci sia una Auto-selezione di chi decide di emigrare, generalmente forte, giovane, con più stabilità psicologica ma dopo un intervallo di benessere di 80 gg – 12 mesi (periodo medio che trascorre dall’arrivo in una data città e l’utilizzo PS/ambulatorio medico) i fattori di rischio dei migranti si amplificano: il malessere psicologico legato alla condizione di migrante, la mancanza di lavoro e redditti ,la sottoccupazione in professioni lavorative rischiose e non tutelate, degrado socio-abitativo, il clima e abitudini alimentari diverse, la mancanza di supporto familiare, la promiscuità abitativa in ambienti malsani.
La Professoressa Gloria Taliani, Ordinario di Infettivologia presso l’Università “La Sapienza”, ha mostrato anche come vi siano evidenze scientifiche che l’HIV è spesso acquisito nella fase post-migratoria. Infatti i gruppi vulnerabili emarginati, come i migranti , hanno più probabilità di essere diagnosticati in ritardo o molto tardi e hanno un maggiore rischio di essere persi per il follow-up, con conseguente risultato di trattamenti meno incisivi.
Sempre nella prima sessione del convegno la Dott.ssa Mbiye Diku, Ginecologa Presidente della Rete della Diaspora dell’Africa Nera in Italia, ha commentato le patologie più frequenti nelle donne migranti e i nuovi bisogni di salute come quelli generati dall’esperienza della violenza come la violenza di genere di sistema/istituzionale, violenza familiare, la tratta per prostituzione.
Il prof. Kamran Paknegad Sahneh, primario cardiologo presso Nomentana Hospital, ha puntualizzato come a livello mondiale la cardiopatia ischemica resti la causa principale di mortalità ed l’infarto non distingue tra colore di pelle e religione perchè il sanque sempre e’ lo stesso colore e composizione ma influiscono le condizioni ambientali e nuovi stile di vita e diete diverse da quelli dei paesi di origine , Il Dr.Fabio Valente Coordinatore Commissione Comuni Uniti dell’Omceo di Roma  e vice presidente esecutivo Fimmg Roma ha messo in evidenza il ruolo importante  del medico di famiglia come punto centrale tra i vari specialisti e un punto di riferimento sempre per il paziente per la cura della patologia  ed il suo disagio . anche la dr.ssa Rosa Maria Scalise psichiatra e consigliera dell’Omceo di Roma ha ribadito che lo stato ansioso-depressivo dei migranti non va mai trascurato e va curato per consentire a loro di una completa guarigione e ha difeso il diritto alla salute per tutti che e’ uno strumento di civiltà e di integrazione .
Nella seconda sessione l’Avv. Alessandro Graziani ,Tesoriere Ordine degli avvocati di Roma ,ha affrontato i problemi connessi con l’Unione Europea e la sua Organizzazione mentrel’Avv.Francesca  Toppetti ha puntato l’indice sul diritto all’identità personale come “il diritto ad essere se stesso, inteso come rispetto dell’immagine di partecipe alla vita associata, con le acquisizioni di idee ed esperienze, con le convinzioni ideologiche, religiose, morali e sociali che differenziano, ed al tempo stesso qualificano, l’individuo”. ”Nel mondo ci sono 1 miliardo e 100 milioni di persone che non hanno documenti per provare la loro identità come rifugiati,Sfollati e profughi: tutti accomunati dal fatto che fuggono a causa di guerre, persecuzioni o disastri. Avere un’identità digitale è un diritto umano fondamentale senza cui si viene esclusi dall’accesso a basilari servizi sanitari, scolastici e bancari.”
Sempre nella seconda sessione sono stati affrontati il problema del dialogo. La dottoressa Pacifici Noja attraverso un breve excursus storico sul dialogo di Alto Livello su Migrazione Internazionale e Sviluppo tenutosi a New York nel 2006 in seguito alla risoluzione 58/208 del 23 dicembre 2003, in cui “l’Assemblea Generale decise di dedicare tale dialogo alla discussione degli aspetti multidimensionali dei fenomeni migratori internazionali e dello sviluppo e all’individuazione di maniere atte a massimizzare i benefici che derivano allo sviluppo dalle migrazioni…», ha parlato poi di differenti progetti europei come il Programma Europa creativa « … progetti di cooperazione europea possono creare un dialogo interculturale e contribuire a unire le comunità. La cultura e il cinema possono costruire ponti tra le persone in modo pacifico e incoraggiare la comprensione reciproca tra le popolazioni dei paesi d’accoglienza e i profughi e i migranti…» Il Dr. Jamal Abo Abbas ,Dr.Mihai Peter Baleanu Coordinatori Commissione medici di origine straniera e collaborazione internazionale e il Dr. Fabio Abenavoli Coordinatore Commissione Solidarietà e Cooperazione internazionale  dell’Omceo di Roma hanno messo in evidenza l’importanza della collaborazione tra l’Italia ed i nostri paesi di origine come già hanno svolto con le delegazioni congiunti  di Amsi (Associazioni medici di origine straniera in Italia) ,Emergenza Sorrisi e di Unione medica euro mediterranea (UMEM) in Siria ,Iraq ,Somalia ,Afganistan ,Libia ,Yemen ,Tunisia ,Gerusalemme e in paesi africani oltre curare e portare supporto psicologico e umanitario ai civili ,bambini e donne mettere in cantieri corsi di pratica di alta specializzazione e di telemedicina per i medici locali e insegnarli come intervenire chirurgicamente su alcuni patologie frequenti e in attesa di interventi chirurgici.sulla stessa onda di messaggio e’ intervenuto Francesco Aureli presidente di “Sanità di Frontiera” che ha illustrato l’attività importante che svolge Sanità di Frontiera a favore della cura dei migranti e l’aggiornamento professionale  .
Il dott. Treglia medico legale dell’Università di Tor Vergata  ha chiuso il convegno puntualizzando l’importanza dell’ Art. 1 Comma 3 del Consenso informato per cui «Ogni persona ha il diritto di conoscere le proprie condizioni di salute e di essere informata in modo completo, aggiornato e a lei comprensibile riguardo alla diagnosi, alla prognosi, ai benefici e ai rischi degli accertamenti diagnostici e dei trattamenti sanitari indicati, nonché’ riguardo alle possibili alternative e alle conseguenze dell’eventuale rifiuto del trattamento sanitario e dell’accertamento diagnostico o della rinuncia ai medesimi. …»
inoltre hanno dato un’importante contributo i vari moderatori ,membri delle tre commissioni promotrici del convegno ,che si sono alternati tra la prima sezione e la seconda ;dr.Piero Valente Ortopedico Asl Roma 5 ,Dr.Francesco Iorio Radiologo Ospedale Sandro Pertini ,Dr.ssa Anna Maria Cipriani Primario Neurologo Ospedale Sandro Pertini e la Dr.Maria Cristina Serra Direttore sanitario Primo Distretto di Civitavecchia della Asl Roma 4 che ha portato i saluti del Direttore Generale dell’Asl Roma 4 dr.Giuseppe Quintavalle.