La scorsa notte, su una spiaggia libera di Ostia Ponente, è stato dato alle fiamme il bagno destinato alle persone diversamente abili. Su questo gravissimo fatto stanno indagando gli inquirenti e speriamo che nel più breve tempo possibile sia fatta chiarezza sulla dinamica e siano assicurati alla giustizia i responsabili. Ciò che irresponsabilmente non si può assolutamente fare è banalizzare l’accaduto oppure tentare di strumentalizzarlo così come sta facendo qualcuno in queste ore. Ciò che è accaduto è anche il frutto avvelenato di un arretramento delle Istituzioni in quei quartieri dove più di ogni altro luogo c’è bisogno di una presenza istituzionale in termini di partecipazione, inclusione, ascolto, servizi, aiuto, spazi pubblici. Banalizzare o strumentalizzare l’incendio della scorsa notte non serve ai cittadini, sempre più soli e sempre più demoralizzati, e non da prova di serietà. Ciò che è accaduto, sia esso un atto vandalico o altro genere di incendio, deve farci riflettere su come le Istituzioni hanno il dovere di tornare ad occuparsi con forza delle zone della città più “sole”, più abbandonate, quelle aree divenute negli anni terra di nessuno o al massimo feudo di conquiste in termini elettorali per qualcuno o peggio feudo della criminalità locale. C’è bisogno di una grande iniezione culturale, c’è bisogno di politiche sociali e di inclusione, c’è bisogno di incontri, c’è bisogno di contaminazione sociale, l’unico antidoto a qualsiasi forma di imbarbarimento sociale. Davanti ad atti come quello accaduto la scorsa notte, ciò di cui non abbiamo certo bisogno è la semplificazione di chi “banalizza” pur di non vedere e di chi “strumentalizza” per far vedere ciò che in realtà non esiste.