Segnaliamo come gravi e pericolose le affermazioni del consigliere municipale Di Giovanni, del Movimento 5 Stelle. Denotano misoginia (in comune con la Lega, così presente da poco in Consiglio), odio profondo verso le nuove generazioni (come se il Sessantotto fosse passato invano), razzismo e soprattutto tanta, tanta ignoranza. All’età della Consigliera Welyam (se non prima) un ragazzo come Alessandro Magno o una politica in tempi di democrazie antiche come Cleopatra facevano ben più che la “politica municipale” che il pentastellato si rifiuta di condividere con la sua collega PD.

Quanto al finto matrimonio, si tratta certamente di un gesto buffo e simpatico, che non sappiamo se civile o religioso nella sua giocosità che, per quanto forse un po’ scivoloso in un’epoca di lotte contrapposte sulla sacralità (tanto civile, quanto nelle forme dei vari culti) di questo Istituto, con minoranze sessuali che ne chiedono il riconoscimento e minoranze religiose potenti che cercano, vanamente, di imporre le loro egemonie a riguardo.

Quanto al Movimento 5 Stelle, si dovrebbe essere caratterizzato non semplicemente per il rispetto, ma per le numerose candidature di studenti, laureati, donne e giovani, più di molti altri movimenti o partiti. Se non vuole tradire, ad Ostia, le sue – confuse dal punto di vista strutturale – ispirazioni e aspirazioni rivoluzionarie e progressiste, dovrebbe immediamente cacciare il pentastellato dal Movimento. Altri Partiti, tra cui quello della Consigliera Welyam, lo avrebbero fatto da tempo.

Lorenzo Proia

Responsabile Progetto Duranti

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