Il Comitato civico ‘Progetto Duranti’ guidato da Lorenzo Proia, nipote del Comandante Partigiano di Acilia e di Ostia Nello Duranti e pronipote di Lido Duranti, Eroe della Resistenza romana e lidense e Martire dell’Eccidio delle Fosse Ardeatine, intende segnalare comportamenti che giudica illegali ed eversivi da parte di coloro che si dichiarano senza mezzi termini “Fascisti del Terzo Millennio”, ovvero di Casa Pound, e in particolare del proprio carismatico Consigliere in X Municipio Luca Marsella.

“Noi di Progetto Duranti – dichiara Proia – siamo per lo scioglimento immediato, reso ancora più stringente e fortunatamente, auspichiamo, inevitabile dalle derive che stavano prendendo tanto il Paese quanto Ostia ed Acilia, di tutte le forze che propugnano ideali fascisti, nazionalsocialisti e di integralismo cattolico antisemita quali Casa Pound, Forza Nuova o Militia Christi. In particolare, nel nostro territorio assistiamo oramai da quasi due anni a un Consiglio Municipale di fatto ostaggio del signor Luca Marsella, di Casa Pound, che continuamente brutalizza le Istituzioni: lo abbiamo visto prendere il microfono con la forza, incurante delle regole, lo abbiamo visto aggredire fisicamente un altro Consigliere, lo abbiamo visto rimuovere la foto del Presidente della Repubblica, e in generale intimorire con violenza fisica e verbale dentro e fuori l’Aula tutti coloro che osano non pensarla come lui su qualsivoglia questione, oltre che sostituirsi alle forze dell’ordine brutalizzando i venditori ambulanti, senza alcun titolo a farlo”.

“Ma – spiega Proia – non è tanto questo, che pure vale, ma che a tanti cittadini interessa relativamente poco, quanto l’uso strumentale del Governatorato (al quale i M5S si prestano, e anche la Presidente Di Pillo che pure io apprezzo) per le sue battaglie “ideologiche”, se tali potremmo definirle. Mi riferisco al fatto che mise una targa abusiva ed illegale in Acilia utilizzando in modalità strumentale le Foibe, che questa fu lasciata dalla Presidente Di Pillo, e che poi fu addirittura in qual misura sanata”.

“Sulla Jugoslavia – prosegue Proia – si trattò di una società multi-etnica, molti-confessionale e multi-culturale simile agli Imperi oramai decaduti, che univa più Popoli a suo modo pacificamente. Mentre la Resistenza titina, ricordiamocelo, avveniva per combattere i crimini fascisti. Personalmente ho un ricordo oserei dire ancestrale di quella terra essendoci andati in viaggio mio padre e mia madre, uno dei loro pochi fuori dall’Italia! E me ne parlarono sempre bene. Su Tito risulta del tutto evidente che il massacro delle Foibe si inquadra in una dimensione più ampia fatta di violenze, stupri etnici, sopraffazioni che non possono essere ignorate. Le vittime delle guerre, tutte le vittime di tutte le guerre, vanno ricordate affinché quegli orrori non si compiano mai più. Ciò che non possiamo permetterci, che nessuno può permettersi, è strumentalizzare quei fatti, utilizzarli per ridisegnare la Storia, per ricomporre un quadro che non corrisponde alla realtà. Non possiamo quindi chiudere gli occhi su quanto accaduto, nemmeno sugli stupri etnici, sulle atrocità, sulle violenze, commesse anche dai nostri connazionali ai danni di inermi popolazioni. Combattere il Fascismo significa non dimenticare cosa è accaduto, significa non strumentalizzare quanto accaduto”.

“Adesso il signor Marsella è molto preoccupato da alleanze tra le forze della Sinistra e il centrista (a mio avviso) Movimento 5 Stelle. Spero che una visione di Memoria partigiana sia portata in agenda anche ad Ostia e anche a Roma, se nascerà un Governo Conte 2.0. Pertanto – conclude Proia – confido che Piazza Capelvenere potrà rinominarsi Piazza Fratelli Duranti, nel nome di una Memoria genuina”.

Lorenzo Proia